马上注册,结交更多街友,享用更多功能,让你轻松玩转华人街。
您需要登录才可以下载或查看附件。没有帐号?快速注册
x
现在的意大利第二代和第三代的中国移民, 不简单….
La Coop sei tu, ma adesso ci sono anche loro: i cinesi. 7 gennaio 2013
Nemmeno i grandi distributori italiani, che meno hanno risentito delledifficoltà economiche e che hanno per primi spazzato via le botteghe e glialimentari di quartiere a cui ogni italiano era affettivamente legato, possonodormire sonni tranquilli: arrivano gli iper-mercati cinesi. A prezzistracciati. Con commessi sorridenti, che parlano la tua lingua da tregenerazioni e proprio non hanno alcuna intenzione di fare una pausasettimanale. E pensare che i politici che hai votato e voterai hannovenduto la tua patria per farti avere questo libero mercato… Alle prossimeelezioni, ricordatelo.(Corriere della Sera) – La Coop sei tu, maadesso ci sono anche loro. Incasellati come un piccolo esercito. Nelle lorodivise rosse, siano commessi o magazzinieri, presidiano ogni metro quadratodell’ipermercato «Yi Gou», marchio dietro al quale si snoda una catena dicentri made in Cina che per la prima volta sbarca in Emilia Romagna, lanciandoquella che, in era pre globalizzazione, sarebbe stata considerata una sfida impossibileall’egemonia delle cooperative e di altri colossi della grande distribuzione. Eccolequi le avanguardie di un’avanzata che non si fermerà certo a Ferrara. Undici ragazzi, età tra i 20 e i 30 anni,tutti rigorosamente cinesi, immigrati di seconda o terza generazione. Lacortesia è tipicamente orientale, ma tutto il resto è occidentalizzato. Bandierinetricolori sventolano dal soffitto. E il principale requisito per l’assunzione èl’obbligo di parlare l’italiano, «almeno quello di base: guai non capire ilcliente». Anche perché la clientela, per la stragrande maggioranza, è italiana:gente attirata dai prezzi bassi, per non dire stracciati, di questo ipermercatodi 1400 metri quadrati (con i magazzini arriva a 2 mila), piazzatostrategicamente da qualche settimana alle porte di Ferrara, a un tiro dischioppo dall’autostrada, al fianco di aziende italiane già affermate «così dasfruttarne la scia in termini di clientela» confessa con candore Chen Jin, 29anni, responsabile del neo mega store, dopo aver fatto la trafila, damagazziniere a commesso. Vendono di tutto, gli uomini della «YiGou», persino i presepi scontati. Più di 600 articoli. Solo in parte «made inChina»: «Abbiamo firme italiane, inglesi e francesi» afferma una dellecommesse, Chen Xiaolei, 22 anni, arrivata da bambina nel Ferrarese. «L’offerta– prosegue – è molto estesa: abbigliamento di ogni genere, calzature, oggettiper la casa, detersivi, giochi, addobbi natalizi, sanitari: solol’alimentazione non è prevista». «Ce la vogliamo giocare, anche se saràmolto difficile»prosegue Jin, convinto che l’arma qualità-prezzo potrà esseredecisiva, ma altrettanto consapevole che da queste parti, e con concorrentidalle spalle così larghe, il rispetto delle regole sarà molto più che unoptional. I dipendenti sembrano formichine in moto perpetuo. Si lavora dalle 9alle 20, senza giorno di chiusura. E i prezzi sono bassi: difficile trovare unarticolo che superi i 30 euro. Chiedere come fanno è come chiedere ilnome di chi tira le fila di questo business già sbarcato, e con successo,in alcune città dell’Inghilterra. Pare che la proprietà faccia capo ad alcunifondi d’investimento in mano a potenti industriali cinesi. Al telefono, dallasua casa di Ancona, risponde Paolo Xie, 40 anni, nato in Cina e arrivato inItalia 25 anni fa. Dice di aver preso in affitto la licenza del ramo d’azienda:«È stato un investimento graduale. I primi centri commerciali li ho aperti dueanni fa in provincia di Ancona e ora tentiamo in Emilia… ». Alla Coop Estense, colosso che nelFerrarese vanta due ipermercati e una decina di supermercati, le antennesono dritte da un pezzo, anche se tendono a minimizzare: «Per il momento, ilnuovo arrivo non ha creato problemi – afferma Alessandro Medici -, anche se èancora presto per una valutazione. Sappiamo che è partito bene e che la suaforza è nei prezzi: però sarà importante capire se riuscirà a mantenerli neltempo o se dovrà ritoccarli verso l’alto. Il mercato d’altra parte staradicalmente cambiando e nessuna realtà imprenditoriale, anche la più radicata,può dormire sonni tranquilli». Batte invece sul tasto delle regole ilpresidente di Ascom Ferrara, Giulio Felloni: «Nessuna chiusura verso nessuno,ma guai a chi sgarra. Non saranno tollerate furbizie. I prezzi bassi? Ognuno scegliela politica che preferisce, ma è evidente che poi la qualità del prodotto nerisente… ».
|