di Alberto Vitucci
VENEZIA. Cinque anni di lavori, otto milioni di spesa. Un secolo dopo la sua ricostruzione, il campanile di San Marco torna libero dalle impalcature. Ultimati i lavori di consolidamento, il Magistrato alle Acque ha riconsegnato alla città e alla Procuratoria la torre campanaria più famosa del mondo. Il pericolo di crollo, 11 anni dopo la distruzione del 1902, è definitivamente scongiurato>, ha detto il presidente del Magistrato alle Acque Ciriaco D'Alessio, . La base del campanile è stata stretta in una doppia fila di barre di tirtanio, spesse 7 centimetri, per mantenerne l'elasticità e fermarne il degrado. Lavori eseguitii dalla Sacaim e dal Consorzio Venezia Nuova. Già dai primi anni Novanta segnali preoccupanti si erano visti sul campanile, con cedimenti del terreno e piccole crepe. Durante i lavori sono state portate alla luce preziose testimonianze archeologiche dell'antica pavimentazione e delle sponde del rio Batario, che in antichità attraversava la Piazza.
Dal 2007 sarà il primo 25 aprile, festa di San marco patrono della città, con l'area del campanile “liberata“ da transenne e impalcature.