Che all’interno di un centro massaggi di San Donato Milanese, oltre ai tradizionali massaggi cinesi, si praticasse ben altro, era ormai sulla bocca di tutti. Ma quando la segnalazione relativa a quegli “extra” a sfondo sessuale sono diventate sempre più frequenti, i Carabinieri della locale stazione hanno deciso di vederci più chiaro.
L’OPERAZIONE IN BORGHESE – Dopo aver ascoltato diverse testimonianze rilasciate da alcuni suoi frequentatori, nelle scorse ore un agente in borghese si è introdotto nel centro in questione.
- Fingendosi un normale cliente ha richiesto di poter visionare il “tariffario”, dopodiché ha optato per uno dei massaggi tradizionali.
- Ma una volta distesosi sul lettino, però, il militare si è sentito proporre dalla sua massaggiatrice, sempre con maggiore insistenza, un fantomatico “massaggio romantico”, in cambio di 60 euro. Ovvero un “petting” molto spinto, sicuramente più intrigante rispetto ad una classica prestazione.
- E se tutto ciò non fosse bastato a placare gli appetiti pruriginosi del cliente, per 120 euro la masseuse avrebbe offerto anche un “rigenerante” rapporto sessuale completo.
IL BLITZ E L’ARRESTO – A quel punto, ottenute le prove necessarie ad incastrare la sua intrattenitrice, il carabiniere ha richiesto il pronto intervento dei suoi colleghi.
- La proprietaria, una 53enne cinese, è stata arrestata con l’accusa di sfruttamento della prostituzione. All’interno del centro, al momento dell’irruzione, era presente solo un’altra massaggiatrice, anch’essa di nazionalità cinese.
- Il centro massaggi, come disposto dal pm di Milano Luca Gaglio, è stato prontamente messo sotto sequestro.
I MASSAGGI ORIENTALI: UN SETTORE CHE NON CONOSCE CRISI – Se c’è un settore che in Lombardia proprio sembra non conoscere crisi è quello relativo ai massaggi. Made in China, per lo più.
- Con le loro vetrine dai colori sgargianti e il tariffario “ufficiale” in bella mostra, questi centri orientali spuntano ormai a cadenza quasi quotidiana nelle principali città italiane.
- E se a Milano, fino ai primi anni novanta il loro numero riempiva a stento le dita di una mano, ora se ne possono contare non meno di 400. Un’anagrafe esorbitante che tradisce una richiesta di “coccole e carezze”, nei più casti dei casi, molto elevata e costante.
IL MASSAGGIO CON L’”EXTRA” - Di fianco ad attività realmente orientate al massaggio tradizionale e al benessere del corpo naviga, infatti, tutta una galassia di centri “borderline” gestiti dalla criminalità organizzata dell’ex Celeste Impero. Negozi o scantinati in cui, oltre a prestazioni legali, viene offerto vero e proprio sesso a pagamento, corredato da tutta una serie di servizi in grado di soddisfare anche i “palati” più esigenti.
- Le frequentissime incursioni effettuate negli ultimi anni dalle forze dell’ordine hanno portato alla luce, nel Milanese e non, diverse attività dedite alla prostituzione, con il coinvolgimento di ragazze e donne, perlopiù di nazionalità cinese, disposte a vendersi, talvolta. anche per poche decine di euro.
700-800 MASSAGGIATRICI CINESI SOLO A MILANO – Una stima molto approssimativa porta a pensare che il numero delle massaggiatrici attualmente impiegate nei centri cinesi ammonti a circa 700-800.
- Si tratta di un lavoro duro che, oltre a degradare la figura della donna, costringe le massaggiatrici ad orari di lavoro massacranti che possono protrarsi anche oltre le 12 ore giornaliere.
- I clienti, com’è facilmente immaginabile, sono nella stragrande maggioranza dei casi uomini alla ricerca di emozioni fugaci e, magari, solo di un po’ di intrigo. Una “scappatella” che, in termini economici, vale su per giù il costo di un ingresso a teatro, ma che in termini umani contribuisce ad alimentare la tratta di queste moderne schiave spesso attirate con l’inganno nel nostro Paese da aguzzini senza scrupoli.