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本帖最后由 alexzou 于 2014-2-8 12:36 编辑
07.02.2014 h 13:02
Redditi da fame ma rimesse in Cina per 4,8 milioni: sequestro dei beni per un imprenditoreIl Gico della guardia di finanza ha eseguito la misura di prevenzione antimafia: sigilli ad azienda tessile e immobile a Prato oltre a un altro immobile a Biella. I soldi venivano trasferiti a blocchi di 1.999 euro per volta
Il Gico della guardia di finanza ha confiscato una società a Prato e beni in Toscana e Piemonte per un valore complessivo di oltre 1,8 milioni di euro. I beni erano intestati a un imprenditore cinese che, a fronte di dichiarazioni dei redditi molto basse, aveva mandato in Cina rimesse per quasi 5 milioni di euro.
L'intervento del corpo speciale delle Fiamme Gialle è scattato nel corso dell’operazione “Nemesi”, in esecuzione al decreto di applicazione della misura di prevenzione antimafia emesso dal Tribunale di Prato su proposta del sostituto procuratore della Direzione distrettuale antimafia di Firenze Tommaso Coletta.
In particolare sono stati sottoposti alla confisca di prevenzione una azienda tessile ed un immobile a Prato, un ulteriore immobile in provincia di Biella, due autocarri ed un’autovettura, per un valore complessivo di oltre 1,8 milioni di euro.
Il sequestro è frutto di un complesso ciclo di attività investigative, condotte per oltre due anni, a contrasto della criminalità economica cinese, già individuata nel corso delle operazioni denominate “Cian Liu”. Le indagini penali hanno evidenziato che tra il 2006 ed il 2010 sono state raccolte ed inviate - con modalità illecite - rimesse di denaro contante per miliardi di euro diretti verso la Cina.
Partendo da tale base investigativa - definita in sede penale con l’emissione dell’avviso di conclusione delle indagini preliminari nei confronti di 262 soggetti, per i reati che vanno dall’associazione per delinquere di stampo mafioso al trasferimento fraudolento di valori, dalla frode fiscale alla contraffazione - gli inquirenti hanno proceduto ad effettuare ulteriori approfondimenti sotto il profilo dell’applicabilità della normativa di prevenzione antimafia. Queste disposizioni consentono il sequestro finalizzato alla confisca dei beni che risultano sproporzionati al reddito dichiarato da soggetti indiziati di condotte di trasferimento fraudolento di denaro ovvero dei beni che risultino essere il frutto o il reimpiego di attività illecite.
La confisca di prevenzione, in questo caso, colpisce un imprenditore tessile cinese di Prato che, dal 2008 al 2010 aveva illecitamente trasferito in Cina ingenti profitti per oltre 4,8 milioni di euro frutto di evasione fiscale. Il trasferimento avveniva omettendo di comunicare il reale mittente delle transazioni, che venivano peraltro suddivise in tranches da 1999,99 euro ciascuna. A fronte di tali rimesse milionarie, i redditi dichiarati erano molto modesti: 5000 euro nel 2007, 19 mila euro nel 2008, 23 mila euro nel 2009 e 43 mila euro nel 2010.
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Rimesse in Cina, confiscati 1,8 mln euroTrasferimento denaro in tante tranches da 1.999,99 euro 07 febbraio, 20:10 (ANSA) - FIRENZE, 7 FEB - Confiscate una ditta tessile di Prato e beni in Toscana e Piemonte, per un valore di 1,8 mln di euro, di proprietà di un imprenditore cinese. L'uomo è indagato nell'ambito delle indagini, nel 2010 e nel 2012, sul riciclaggio di denaro attraverso agenzie di money transfer, dal tribunale di Prato su richiesta della Dda di Firenze. Dal 2008 al 2010 l'imprenditore avrebbe denunciato redditi modesti. Il trasferimento avveniva senza indicare mittente in tranche da 1.999,99 euro ciascuna. PRATO新闻网和汉莎社2014年2月7日消息:被控以每次1.999,99欧元的方式往中国汇了480来万偷税漏税所得。因此一家位于PRATO的纺织企业的在托斯卡纳大区和皮尔蒙特大区内的财产被税警在'Nemesi'行动中没收,价值1百80万欧元,全都是这名华人企业老板名下的财产。这男子已经在另一起案件里涉及2010里和2012年里通过汇款中心洗黑钱被调查,这起行动是根据PRATO法院和FIRENZE反黑组的要求而发起的,作为反黑社会预防性查没。这PRATO纺织企业老板被控从2008年到2010年非法往中国汇了可观数目:480万欧元的通过偷税漏税的非法所得。汇款是通过隐藏真正的汇款人并且分批以每次1999,99欧元汇出。而他的申报收入很低:2007年的收入是5000,2008年是1万9千,2009年是2万3千和2010年的4万3千。 ---意大利华人街网站alexzou编译
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Rimesse illecite Cina: confiscati 1,8 milioni beni a imprenditore tessile
„Rimesse illecite Cina: confiscati 1,8 milioni beni a imprenditore tessile
„Rimesse illecite: confiscati 1,8 milioni di euro a imprenditore tessile cineseApplicata la normativa di prevenzione: confiscata una società a Prato e beni in Toscana e Piemonte per un valore complessivo di oltre 1,8 milioni di euroRedazione 7 febbraio 2014
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Stamani gli uomini della guardia di finanza di Firenze hanno confiscato beni per un valore di oltre 1,8 milioni di euro, nel corso dell’operazione denominata Nemesi”, in esecuzione della misura di prevenzione antimafia disposta dal Tribunale di Prato su proposta del sostituto procuratore della D.D.A. Tommaso Coletta. Le fiamme gialle hanno requisito un’azienda tessile e altri beni, tutti tra Prato e Biella, a un imprenditore cinese.
L’attività è frutto di un’attività investigativa di oltre 2 anni, mirata al contrasto della criminalità economica cinese,come già emerso nel corso delle operazioni denominate “Cian Liu”(2010) e 'Cian Ba' (2011). Le indagini hanno evidenziato che tra il 2006 ed il 2010 sono state raccolte ed inviate - con modalità illecite - rimesse di denaro contante per miliardi di euro verso la Cina grazie al sistema del money transfer.
Partendo da tale base investigativa, con l’avviso di conclusione delle indagini preliminari nei confronti di 262 soggetti, per i reati che vanno dall’associazione per delinquere di stampo mafioso al trasferimento fraudolento di valori, si è proceduto ad effettuare ulteriori approfondimenti sotto il profilo dell’applicabilità della normativa di prevenzione antimafia. L'OPERAZIONE DELLA GUARDIA DI FINANZA
Il sequestro dei beni, finalizzato alla confisca, è stato disposto partendo dalla sproporzione tra il reddito dichiarato al fisco da soggetti indiziati di condotte fraudolente riguardanti il trasferimento di denaro. Si è scoperto che l’imprenditore cinese dal 2008 al 2010 aveva illecitamente trasferito in Cina ingenti profitti per oltre 4,8 milioni di euro. Trasferimento frutto di evasione fiscale. Il trasferimento avveniva omettendo di comunicare il reale mittente delle transazioni, che venivano peraltro suddivise in tranches da 1999,99 euro. A fronte di tali rimesse milionarie, i redditi dichiarati erano molto modesti: 5000 euro nel 2007, 19mila nel 2008, 23mila nel 2009 e 43mila nel 2010.
La sistematicità delle condotte fraudolente, protrattesi nel tempo, è stata riconosciuta dal Tribunale di Prato quale indice evidente di pericolosità sociale, passo che legittima l’applicazione della normativa di prevenzione antimafia.
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