马上注册,结交更多街友,享用更多功能,让你轻松玩转华人街。
您需要登录才可以下载或查看附件。没有帐号?快速注册
x
本帖最后由 alexzou 于 2014-6-1 18:26 编辑
La comunità cinese si appella alla Regione: “Dopo i controlli non chiudete le aziende, ma dateci il tempo per metterci in regola” – Video
30 Maggio 2014
“Bastone e carota: siamo d’accordo con la Regione e questo è sempre stato il nostro slogan. Molte imprese cinesi si chiedono: ‘Se tu mi bastoni solamente come faccio a fare l’imprenditore su questo territorio?”. Sono le parole di Wang Li Ping, intervenuto all’incontro con le istituzioni sul tema dell’emersione alla legalità delle aziende orientali (leggi l’articolo). Il vicepresidente di Cna Wang Li Ping ha chiesto che i connazionali che ricevono un controllo possano continuare a lavorare e avere il tempo – un paio di mesi almeno – per mettere a norma i loro laboratori. “Altrimenti se l’azienda viene chiusa, l’imprenditore cinese è spinto ad aprire una nuova ditta altrove con una partita Iva diversa e non a mettersi in regola e a pagare le tasse”. La richiesta di una gradualità nell’emersione alla legalità è arrivata anche da Matteo Ye, il cui intervento è stato più volte applaudito dalla platea, composta anche da un centinaio di imprenditori orientali: “Per risolvere i problemi occorre affrontarli in tre tappe: la prima organizzare incontri formativi come questi per comunicare le regole; la seconda tappa consiste nel lasciare un periodo di transizione perchè le cose maturino e avvengano. La terza tappa sono i controlli e le aziende che non rispettano le regole vanno chiuse, però c’è anche il post chiusura: chi gestisce i cosiddetti rifiuti di quelle chiusure? Come si gestiscono gli operai irregolari: si buttano per la strada?”.
Altro problema sentito dai confezionisti che vogliono mettersi in regola è quello del permesso di soggiorno dei lavoratori. Ne ha parlato Lina, una giovane cinese che gestisce una confezione ed è stata aiutata nel processo di emersione dal committente pratese Paolo Crocetta, presidente della sezione confezionisti dell’Uip. “Su questa strada la difficoltà principale per noi imprenditori è come far sì che il nostro personale possa essere regolarizzato. Non si riesce a trovare manodopera presente regolarmente in Italia per far fronte a tutte le commesse. La regolarizzazione dei lavoratori clandestini è un problema di governo centrale, ma senza quello strumento noi che rappresentiamo l’economia reale di Prato non riusciamo a regolarizzarci”.
Infine è arrivata anche la richiesta da parte di un anziano cinese presente nella Sala del Pellegrinaio Nuovo: “Perchè non far studiare i giovani cinesi per entrare nelle forze dell’ordine italiane e far si che siano i cinesi a controllare i nostri amici?”. Dario Zona PRATO电视台新闻网站2014年5月30日消息:5月30日托斯卡纳大区主席罗西(ROSSI)跟华商的交流会结束后,官方决定新雇佣及增派74名专业检查人员,因此将达到213名检查人员的总数。并开始大检查预计要在年底前完成700起对华人企业的检查。 “Bastone e carota: siamo d’accordo con la Regione e questo è sempre stato il nostro slogan. Molte imprese cinesi si chiedono: ‘Se tu mi bastoni solamente come faccio a fare l’imprenditore su questo territorio?” “棍棒和胡萝卜:我们赞同大区的决定以及这也一直是我们的口号。许多华人企业问道:‘如果你只打我大棒我怎么在这地区当企业家啊?’”这是CNA协会副主席 WANG LIPING的原话,并要求官方给予被查的华人企业一段时间慢慢合法化。“不然企业只能关闭,然后再用新的P.IVA另外创立新的企业而不合法化,不交税。”渐进式的合法化要求也来自MATEO YE,他的演讲让台下的人多次鼓掌连声叫好,也包括几百名华人企业家在内:“Per risolvere i problemi occorre affrontarli in tre tappe: la prima organizzare incontri formativi come questi per comunicare le regole; la seconda tappa consiste nel lasciare un periodo di transizione perchè le cose maturino e avvengano. La terza tappa sono i controlli e le aziende che non rispettano le regole vanno chiuse, però c’è anche il post chiusura: chi gestisce i cosiddetti rifiuti di quelle chiusure? Come si gestiscono gli operai irregolari: si buttano per la strada?”. “解决问题需要三步走(完成三个目标):第一部步(第一个目标)组织培训班沟通所需遵守的规则;第二步是允许有一个过渡期,让事情(培训的结果)发生和成熟。第三步是检查不遵守规定的企业将被关闭,但是还有关门之后的问题:谁去负责关门后的垃圾处理?怎么处置不合法的工人:把他们扔到路上?” 、、、、、、另外个问题就是合法化需要合法化没居留的工人,因为合法居留的工人很难找,基本都不从事工厂这行业,而这个合法化居留是中央政府的问题,没有那个条件我们作为PRATO地方真正的经济代表不能合法化。 最后一名在Sala del Pellegrinaio Nuovo会场的年老华人代表发言要求:“为什么不培训华人年轻人进入意大利治安队伍也就是由华人管理我们的朋友呢?”
---意大利华人街网站alexzou编译
【新闻版权归原网站所有,转帖请注明出处,转载翻译只供分享,如有出入请只看原意大利文】
【Notizie appartiene al sito notiziorio d’origine , per riproduzione si prega di indicare la fonte d‘origine. Traduzione solo per la condivisione , se diverso, si prega di guardare testo l’originale in italiano】
原新闻网址里的视频:La comunità cinese si appella alla Regione: “Dopo i controlli non chiudete le aziende, ma dateci il tempo per metterci in regola” – Video | TV Prato
30.05.2014 h 12:49
Controlli nelle aziende: via al giro di vite. Rossi: "Da qui a dicembre almeno 700 ispezioni" Il presidente della Regione a Prato per annunciare la nuova fase: i tecnici della prevenzione triplicheranno, passando dagli attuali 20 a 70. Partita la campagna informativa che si basa su un dépliant bilingue italiano-cinese, stampato in 30.000 copie
Il primo luglio prossimo prenderà il via il progetto "Lavoro sicuro" grazie al quale entro il 2015 verranno sottoposte a controllo 4.400 delle 7.700 aziende cinesi attive a Prato, Empoli, Firenze e Pistoia, con un ritmo di ispezioni 5 volte superiore a quanto previsto dalla legge nazionale. Tutto ciò sarà possibile grazie alla task force di tecnici della prevenzione e sicurezza sui luoghi di lavoro che, con le 74 nuove assunzioni garantite dalla Regione Toscana, porta a 213 il numero dei controllori impegnati nell'area vasta centro.
In vista di questo appuntamento sono stati il presidente della Regione Toscana, Enrico Rossi, e Renzo Berti, coordinatore del progetto, a presentare il progetto e la campagna di comunicazione diffusa che prenderà il via a breve. E la presentazione, significativamente, è avvenuta a Prato anche se ad essere sottoposte a più frequenti ed intensi controlli non saranno soltanto le aziende del pronto moda gestite da cinesi. I 74 nuovi tecnici della prevenzione in gran parte opereranno a Prato dove più che triplicheranno, passando dagli attuali 20 a 70. Ai 68 oggi in organico a Firenze se ne aggiungeranno altri 14, mentre a Empoli passeranno da 25 a 33 e a Pistoia da 26 a 28.
"Il nostro obiettivo – ha spiegato il presidente Rossi – è aumentare le situazioni di regolarità e di rendere più sicuro il lavoro degli oltre 20.000 addetti che stimiamo presenti nell'area. Nella seconda metà di quest'anno contiamo di sottoporre a verifica oltre 1.400 aziende, la metà delle quali a Prato. Nel 2015 arriveremo a 3.000 controlli. Si tratta di un imponente opera di prevenzione per far sì che tragedie come quella del 1 dicembre scorso al Macrolotto non debbano ripetersi, stimolando chi ancora si trova in condizione di non regolarità a mettersi al più presto a norma. E' un progetto ambizioso, a cui la Regione Toscana ha destinato più di 12 milioni di euro per i prossimi tre anni e rispetto al quale ci aspettiamo il massimo della collaborazione da tutti i soggetti coinvolti. Sono convinto che a Prato come nel resto dell'area possiamo rendere il lavoro più sicuro e mettere in regola le aziende che non lo sono. Serve prima di tutto una piena condivisione degli obiettivi. Misureremo il grado di collaborazione anche dall'adesione al Patto fiduciario per la sicurezza che intendiamo promuovere per incentivare i processi di emersione e regolarizzazione".
Il gruppo degli attuali tecnici, affiancati dalle nuove assunzioni, a regime arriverà a garantire una quantità di controlli cinque volte maggiore rispetto a quella che viene richiesta dalla legge ed è individuata dai livelli essenziali di assistenza nazionali. Tutti gli incaricati saranno coinvolti in appositi percorsi formativi tesi a favorire la conoscenza delle specificità con cui dovranno confrontarsi e propedeutici all'ottenimento, da parte delle Prefetture, della qualifica di ufficiali di polizia giudiziaria.
"I criteri che ci siamo dati – ha aggiunto il coordinatore del progetto, Renzo Berti – prevedono di iniziare i controlli dalle aziende di nuova apertura, privilegiando quelle collocate in determinati contesti edilizi ed urbanistici e quelle che non aderiranno al Patto per la sicurezza. E' importante che si sviluppi un'azione corale di incoraggiamento e sostegno a questo impegnativo percorso, anche attraverso il contributo delle associazioni di categoria".
L'altro aspetto del progetto illustrato a Prato è quello della campagna informativa che si basa su un dépliant bilingue italiano-cinese, stampato in 30.000 copie e che verrà distribuito a tutti gli interessati. Nell'intera area vasta entro i primi dieci giorni di giugno sarà attivo il numero verde 800-554952 che sarà gestito dalla Asl di Prato. In orari definiti vedrà presente un mediatore linguistico cinese e per 24 ore su 24 fornirà indicazioni registrate in italiano e cinese.
Sul tema è stato sottoscritto anche un protocollo d'intesa con le Procure della Repubblica, la cui attività amministrativa sarà supportata dalla Regione attraverso l'assegnazione di 12 unità di personale amministrativo: 7 andranno a Prato, 3 a Firenze, 1 a Pistoia e 1 presso la Procura generale. A questi si aggiungeranno 35 giovani del servizio civile regionale: 5 di loro andranno alla Procura generale, 15 a Prato, 10 a Firenze e 5 a Pistoia.
"Dobbiamo nutrire un sogno, in omaggio alla storia della Toscana e della Cina, due popoli che sono riusciti a fare cose che parevano impossibili e a meravigliare il mondo- ha concluso Rossi - E' il sogno di un giorno non lontano in cui i media potranno venire qui e constatare che ce l'abbiamo fatta a restituire legalità al distretto delle confezioni e che viviamo insieme nella legalità e nel rispetto reciproci". Le sue parole sono state sottolineate dall'applauso degli italiani e, dopo la traduzione, da quello dei cinesi.
|