Gelato amaro per un commerciante varazzino
Varazze - Offre un gelato a una cara amica e la finanza lo multa per circa 300 euro. É successo nei giorni scorsi, protagonista dell’episodio è il gestore di una nota gelateria di Varazze. Come succede spesso, in particolare nel periodo estivo, i finanzieri erano appostati fuori dal locale in attesa di scovare un cliente che non fosse in possesso della regolare ricevuta d’acquisto.
Durante i controlli di routine, gli agenti hanno fermato una ragazza con in mano un cono, chiedendole di poter vedere lo scontrino fiscale. Subito la giovane ha spiegato che il gelato era stato offerto dal gestore della gelateria e quindi non pagato.
«É un amico di vecchia data - si è giustificata la donna – volevo pagare ma non ha voluto nulla». Ma non c'è stato nulla da fare. La giustificazione non è bastata ai due finanzieri che senza battere ciglio hanno iniziato a compilare il verbale, intestato al gelataio, per mancata emissione della ricevuta d’acquisto. Il gesto di gentilezza è costato caro al generoso varazzino. Il gelato offerto all’amica, di un valore commerciale di due euro, è arrivato a costare alla gelateria più di 300 euro.
«La legge prevede di battere lo scontrino anche se si tratta di un omaggio – ha poi spiegato il gestore -. A testimonianza della mia buona fede ci sono comunque le oltre 300 ricevute che avevo già battuto nelle ore precedenti. La mia è stata una svista. La multa mi deve essere ancora recapitata, ma mi è stato detto che supererà i 300 euro». A rendere l’episodio ancora più antipatico si è aggiunta inoltre la presenza di un gruppo di extracomunitari che, nello stesso momento, passavano a pochi metri di distanza carichi della merce per la vendita abusiva.
«Con molta gentilezza ho fatto notare agli agenti la loro presenza – ha aggiunto la donna -. Non mi sono sembrati molto interessati. La cosa assurda è che il mio amico, un onesto commerciante che paga regolarmente le tasse, per avermi offerto un semplice gelato dovrà pagare una grossa somma mentre i venditori abusivi, senza alcun permesso e senza neppure sapere cosa sia l’Iva, continuano indisturbati a trasgredire la legge sotto gli occhi di tutti, finanza compresa».
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