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本帖最后由 alexzou 于 2014-8-1 11:11 编辑
31.07.2014 h 15:03
Giovani donne reclutate a Prato e fatte prostituire in Emilia: quattro arresti La banda sgominata dopo sei mesi di indagine: avevano messo in piedi una sorta di call centerper raccogliere le richieste dei clienti, sia italiani che stranieri
Dopo oltre sei mesi di appostamenti la polizia di Imola ha bloccato un vasto giro di prostituzione di etnia cinese ramificata nel capoluogo reggiano, a Bologna, Modena, Castel San Pietro e nel centro storico imolese. Secondo le indagini, la maggior parte delle ragazze venivano reclutate all'interno della comunità cinese di Prato.
Le indagini si sono concluse con un'ordinanza di custodia cautelare in carcere per Giorgio Bonato di 57 anni con la convivente Liangmei Chen di 35 e per il capo del gruppo, Jian Jin di 42, e la compagna coetanea Qing Ye, tutti accusati di favoreggiamento e sfruttamento aggravato della prostituzione.
I quattro, con precedenti specifici e residenti a Reggio Emilia, avevano messo in piedi un vero e proprio call center utilizzando alcune decine di cellulari coi quali raccoglievano le richieste dei clienti, sia italiani che stranieri, attirati dai messaggi pubblicati sui quotidiani e su siti internet. In base al tipo di domanda di prestazione ed alla localizzazione il cliente veniva indirizzato in uno degli appartamenti che ospitavano da due a quattro prostitute, di età variabile dai 35 ai 45 anni e con un tariffario che andava dai 30 ai 100 euro per i rapporti non protetti. Alle prostitute, molte delle quali senza permesso di soggiorno, con una decina di prestazioni giornaliere, andava circa il 40% del ricavato che veniva poi inviato in Cina con dei money transfer. Il denaro sequestrato dagli agenti ammonta a circa 12 mila euro, frutto del lavoro settimanale.
Il reclutamento che, prevedeva anche un turn over delle presenze con un frequente andirivieni tra una città e l'altra, aveva come base principale la provincia di Prato. Ad affittare gli appartamenti dagli ignari proprietari, erano degli italiani che fungevano da prestanome e che sono stati denunciati per favoreggiamento. A raccogliere il denaro incassato dalle prostitute, che non uscivano quasi mai di casa e che disponevano di prontuario delle prestazioni con tanto di traduzione in cinese, ed a fornire loro il necessario per la loro attività ed il sostentamento era il Bonato.
PRATO新闻网/GAZZETTA DI REGGIO 2014年7月31日消息:在根据IMOLA警方经过长达六个月的监视调查捣毁了一个分布在Reggio Emilia,Bologna, Modena, Castel San Pietro和IMOLA市中心老城区的华人卖淫集团。根据调查,大部分女子都是从PRATO华人社会招募的。案件的调查以预防性拘押如下几人而结束:Giorgio Bonato ,57岁和他的女伴 Liangmei Chen, 35岁以及作为团伙的头目, Jian Jin, 42岁和他的同龄老婆Qing Ye,全都被控诉协助和剥削妓女卖淫罪。
这四人,有类似前科并居住在REGGIO EMILIA,他们成立了一个电话中心用几十部手机接听各地的客人的来电,是通过报纸和网站广告得知的,客户有意大利人和外国人。根据客户所要求的服务而被安排到众多住家里的一家,且每家安排有两个到4个卖淫女,年龄从35岁到45岁不等,而且价格从30到100的无安全措施性行为。对于卖淫女们,许多都没有居留,每天提供10来次性交易,所得的是价格的大约百分之40并通过汇款中心汇到中国去。被警方查扣的金额高达1万2千欧元,是一个星期的工作收入。
招募时,规定工作是在各个城市轮换着来的,而总部在PRATO。向不知情的房东租房子的,都是意大利人提供替代身份,因此被控同谋罪。收取几乎从不出门的卖淫女们的收入和提供经营所需的翻译和生活必需品的是BONATO。
---意大利华人街网站alexzou编译
【此篇报道只按原新闻网站对此事件的说法编译,并不代表译者和本网站观点】
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Prostituzione cinese, a Reggio il centralino che rispondeva ai clientiQuattro persone arrestate nell’ambito di un’indagine partita da Imola, in manette anche marito e moglie residenti in via Turri
REGGIO EMILIA. Il centralino era a Reggio. Gli appartamenti in cui le regazze si prostituivano a Castel San Pietro Terme, Bologna e Modena. Per trovare i clienti, pubblicavano annunci sui giornali locali: inserzioni con avvenenti ragazze nude o seminude che offrivano massaggi. E’ il giro di sfruttamento della prostituzione scoperto dalla Squadra mobile di Imola in collaborazione con i colleghi di Reggio. A essere arrestate, su ordinanza di custodia cautelare emessa dal tribunale di Bologna, sono state quattro persone: marito e moglie cinesi residenti a Reggio in via Turri, Jian Jin 42 anni e Oing Ye, e un’altra coppia Giorgio Bonato 57 anni e Liangmai Chen. Una indagine durata sei mesi e fatta di appostamenti, ha permesso gli investigatori di scovare in pieno centro a Imola un appartamento in cui le ragazze ricevevano i clienti. Dove, di tanto in tanto, i due uomini si recavano per rifornirle di cibo e tutto il necessario per vivere e lavorare, come salviette e preservativi. Le due donne arrestate, invece, avevano il compito di tenere i contatti con i clienti, a comunicare il loro arrivo alle prostitute che di solito non sapevano neppure parlare l’italiano e ricevevano il resoconto degli incassi. Le sfruttatrici non si facevano scrupolo di sollecitare le connazionali di soddisfare ogni richiesta dei clienti, compreso concedere rapporti non protetti. Le tariffe poi, andavano dai 30 ai 100 euro. A essere indagati ci sono altri tre italiani e una donna cinese, residenti tra Reggio e Modena. Nel corso delle indagini, sono stati sequestrati 9mila euro in contanti, ritenuti provento dell’attività illecita. Ma il sospetto degli investigatori è che altre somme siano già state trasferite in Cina attraverso il Money Transfer: lo confermerebbero numerose ricevute trovate in possesso degli indagati. Nell’ultimo periodo, ammontavano a 13mila euro. 31 luglio 2014
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