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本帖最后由 alexzou 于 2014-10-3 10:59 编辑
01.10.2014 h 17:56
Bambini e neonati tra i macchinari in due capannoni sequestrati Controllo interforze guidato dai carabinieri questa mattina: scoperto un foro nel muro che doveva servire per la fuga dei clandestini
C'erano anche dei bambini, persino neonati, nei due capannoni controllati stamani dalla squadra interforze guidata dai carabinieri. In uno degli immobili, inoltre, è stato individuato, nascosto dietro un armadio, un foro praticato nella parete che dava accesso ad uno scantinato, utilizzato come via di fuga da due clandestini, trovati al lavoro.
Al termine del controllo è stato denunciato per favoreggiamento dell'immigrazione clandestina il 44enne cinese, residente a Prato, titolare di una delle aziende controllate. Lo stesso, insieme al titolare dell’altro capannone, un 48enne anche lui cinese, è stato denunciato per violazioni urbanistiche, avendo creato, senza autorizzazione, opere infrastrutturali per realizzare dormitori di fortuna all’interno dei capannoni. Gli immobili sono stati posti sotto sequestro preventivo. Messi i sigilli anche a 80 macchinari mentre l'attività delle due ditte è stata sospesa.
Un foro nella parete per far scappare i clandestini attraverso uno scantinato: la scoperta durante un blitz interforze –Foto1 Ottobre 2014
Ambienti degradati, condizioni igieniche precarie, abusi edilizi, dormitori abusivi, lavoro nero e immigrati clandestini. Le condizioni di due laboratori ispezionati dalla squadra interforze sono quelle comuni a molte aziende cinesi, ma stamani i carabinieri hanno verificato anche la presenza di neonati e minori e una via di fuga realizzata artigianalmente nella fabbrica. All’interno di uno dei due capannoni, occultato dietro un armadio, è stato individuato un foro praticato nella parete che dava accesso ad uno scantinato, utilizzato come via di fuga dai due clandestini rintracciati, che comunque venivano fermati.
I due titolari sono stati denunciati per le violazioni urbanistiche e uno di loro anche per avere favorito la permanenza di immigrati clandestini al fine di trarne un ingiusto profitto.
Due attività su tre sono state sospese per la percentuale di lavoro sommerso riscontrato sul totale della forza lavoro. Sequestrati 80 macchinari tessili, e sono state rimosse 2 bombole GPL.
《华人街》援引编译PRATO新闻电视网10月1日消息:环境脏乱、卫生条件差、违规建筑、违规宿舍、黑工和非法移民。近日,普拉托政府检查了这两家华人工厂仍存在以往跟被联合检查组检查的华人企业情况差不多的情况。10月1日,这次检查宪兵还在工厂发现了有小孩和婴儿的存在以及一条用于躲避逃跑的通道。也就是在厂房里的一个柜子后面的墙壁里被挖了一个洞,通往一个地下室,被用于给两名被发现的非法移民逃跑使用,但是仍被截获。两名企业老板被控违反市容建筑规定,其中一名还被控协助非法移民滞留以及获取非法所得。
厂房被预防性查封,两家企业因黑工比例超标被停业,80部机器设备被扣押,2个液态煤气罐被移除。
另外:日前曾在FIRENZE的SIGNA地区也是跟普拉托华人街同名的VIA PISTOIESE查封2栋厂房,七家企业,查出几十名未合法雇佣黑工和数名没居留的非法移民,以及经典的厂房内居住生活搭建违规建筑等,企业被行政罚款高达143.850欧元,7名负责人被提出控诉。 据最新消息10月1日上午在省督府举行会议讨论关于新聘请的监察人员单独部门行动,没有警方配合保护的话,会面临与华人冲突而有受到伤害的威胁等问题。(alexzou编译) 【此篇报道只按原新闻网站对此事件的说法编译,并不代表译者和本网站观点】
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Via Pistoiese, nei capannoni alveare loculi usati come dormitorio - Foto -Al momento dell'accesso sono stati identificati 51 lavoratori di origine cinese che sono risultati: 31 completamente "in nero", 5 clandestini e 20 irregolari redazione 29 settembre 2014
Via Pistoiese, nei capannoni alveare loculi usati come dormitorio
I capannoni erano stati suddivisi in diverse porzioni, ognuna occupata da una ditta. "Loculi” adibiti a dormitorio per gli operai che attraverso dei cunicoli, occultati da moduli di cartone, consentivano il collegamento diretto ai contigui laboratori, c'è anche l'uso cucina ma in assenza della prevista autorizzazione. I Vigili del Fuoco hanno provveduto alla rimozione di 11 bombole di GPL. I finanzieri del Gruppo di Firenze, assieme all’Arma dei Carabinieri, della Direzione Territoriale del Lavoro, dell’ I.N.P.S., dell’A.S.L., dei NAS, della Polizia Municipale e dei Vigili del Fuoco, hanno sottoposto a controllo 2 capannoni ubicati a Signa, via Pistoiese, dove operavano 7 ditte, gestite tutte da soggetti di etnia cinese, che confezionavano capi di abbigliamento ed accessori di pelletteria.
I datori di lavoro sono stati denunciati all’Autorità giudiziaria fiorentina per il reato di impiego di manodopera clandestina.
Sette i provvedimenti di sospensione dell’attività imprenditoriale. Inoltre, sono state constatate sanzioni amministrative per 143.850 euro. Via Pistoiese, nei capannoni alveare loculi usati come dormitorio
I locali, adibiti a laboratorio-dormitorio (1.700 mq), in assenza delle autorizzazioni edilizie, sono stati sottoposti a sequestro e i 7 cittadini cinesi responsabili delle ditte sono stati denunciati a piede libero alla Procura della Repubblica di Firenze. Nei primi nove mesi del 2014, gli interventi in materia di lavoro sommerso, tutela delle condizioni di sicurezza e di salute dei lavoratori hanno consentito di verificare la posizione di 88 ditte, tutte gestite da soggetti di etnia cinese ed operanti principalmente nel settore delle confezioni di articoli in pelle, accessori e abbigliamento, dove erano impiegati lavoratori di origine cinese, di cui: 151 risultati completamente “in nero”, tra cui anche 12 clandestini e 5 minori; 54 irregolari. Sono stati emessi 45 provvedimenti di sospensione dell’attività imprenditoriale ai sensi dell’art. 14 del D.Lgs 81/2008 (impiego di personale non risultante dalla documentazione obbligatoria in misura pari o superiore al 20% del totale dei lavoratori presenti sul luogo di lavoro all’atto del controllo) e constatate sanzioni amministrative per oltre 700.000 euro.
Dalle suddette attività ispettive sono scaturiti diversi controlli fiscali che al momento hanno fatto emergere rilievi: ai fini IRPEF, per un imponibile pari a circa euro 520.000; ai fini IVA, per un’imposta dovuta pari a circa euro 110.000.
Anche la Chinatown di Signa è in via PistoieseFinanzieri e carabinieri hanno controllato due aziende e hanno trovato 51 lavoratori irregolari SIGNA. I finanzieri del Gruppo di Firenze con i carabinieri, della Direzione territoriale del Lavoro, dell' Inps, dell'Asl, dei Nas, della polizia municipale di Signa e dei Vigili del Fuoco, hanno sottoposto a controllo 2 capannoni ubicati in Signa, via Pistoiese, dove operavano 7 ditte, gestite tutte da soggetti di etnia cinese, che confezionavano capi di abbigliamento ed accessori di pelletteria. Sono stati ben 51 i lavoratori irregolari trovati e, coincidenza vuole, che questa “cittadella dell’irregolarità” si trovi in una via che ha lo stesso nome della strada della Chinatown pratese: via Pistoiese. I capannoni erano stati suddivisi in diverse porzioni, ognuna occupata da una ditta. Al momento dell'accesso presso le strutture sono stati identificati 51 lavoratori di origine cinese che, dai successivi controlli, sono risultati: 31 completamente "in nero", tra cui 5 clandestini e 20 irregolari. Tre datori di lavoro sono stati quindi denunciati all'Autorità giudiziaria fiorentina per il reato di impiego di manodopera clandestina. La Direzione del lavoro ha emesso 7 provvedimenti di sospensione dell'attività imprenditoriale (impiego di personale non risultante dalla documentazione obbligatoria in misura pari o superiore al 20% del totale dei lavoratori presenti sul luogo di lavoro all'atto del controllo) e sono state fatte sanzioni amministrative per complessivi euro 143.850. Nella parte interna dei capannoni erano stati ricavati "loculi" adibiti a dormitorio per gli operai che attraverso dei cunicoli, occultati da moduli di cartone, consentivano il collegamento diretto ai contigui laboratori mentre altre parti dell'immobile erano state attrezzate a cucina in assenza della prevista autorizzazione per l'attività di preparazione e di somministrazione di pasti. I vigili del fuoco hanno provveduto alla rimozione di 11 bombole di Gpl e i locali, adibiti a laboratorio-dormitorio 1.700 metri quadrati, in assenza delle autorizzazioni edilizie, sono stati sottoposti a sequestro e i 7 cittadini cinesi responsabili delle ditte sono stati denunciati a piede libero alla Procura della Repubblica di Firenze per violazione. 29 settembre 2014
01.10.2014 h 14:21
Rischio rivolta nelle aziende gestite da cinesi, gli ispettori Asl hanno paura Stamani in Prefettura si è affrontato il tema della incolumità degli ispettori Asl quando effettuano da soli controlli nelle aziende gestite da cinesi. Il rischio è che l'aumento dei blitz esasperi la comunità cinese inducendola a ribellarsi violentemente.
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Fare da soli i controlli alle ditte gestite da cinesi, senza forze dell'ordine, potrebbe essere rischioso. Gli ispettori Asl hanno paura e anche la Prefettura, come confermano fonti interne, teme per la loro incolumità e per i rischi legati all'ordine pubblico. L'argomento è stato al centro del comitato provinciale per l'ordine e la sicurezza che si è svolto stamani in Prefettura. E' bene specificare che dallo scorso 1° settembre, data d'inizio dei controlli straordinari voluti dalla Regione Toscana sul fronte della sicurezza nei luoghi di lavoro attraverso l'assunzione di 54 nuovi ispettori Asl, non si sono verificate criticità ne aggressioni da parte dei gestori delle ditte sottoposte a controllo. Al momento il rischio di rivolte è solo sulla carta, ma ha delle fondamenta solide perchè la pressione esercitata sulla comunità imprenditoriale cinese è alta. Sul piatto ci sono i controlli interforze che proseguono con cadenza bisettimanale, poi i controlli effettuati solo dalla polizia municipale di Prato sul fronte degli abusi edilizi e dell'uso promiscuo dei capannoni, i blitz della guardia di finanza e ora anche le ispezioni della sola Asl che secondo il programma della Regione passeranno dalle attuali quattro a ben dieci al giorno. Un martello pneumatico troppo pressante che potrebbe far scoppiare rivolte o reazioni non controllabili. Se dovesse succedere durante i controlli interforze, poco male perchè sono sempre presenti polizia o carabinieri. Situazione analoga per polizia municipale e guardia di finanza che hanno gli strumenti e le capacità per intervenire. Ma cosa potrebbe accadere se qualche cinese dovesse rivoltarsi contro gli ispettori Asl quando operano da soli? I due vigili che li accompagnano, in genere sorvegliano solo la fase delicatissima dell'accesso in azienda. Poi vanno via. D'altronde gli organici delle forze dell'ordine pratesi sono ridotti all'osso ed è impossibile pensare di usare poliziotti, carabinieri e vigili per scortare gli ispettori per tutto il giorno. Al momento la situazione trovata è quella di uno stretto coordinamento quotidiano tra gli spostamenti degli ispettori Asl e le pattuglie delle forze dell'ordine presenti sul territorio, in modo da velocizzare eventuali interventi d'urgenza. Ma non è detto che in futuro possano essere trovate altre soluzioni, sopratutto guardando ai dieci controlli al giorno previsti da novembre. Con preoccupazione. Intanto, a breve la Regione dovrebbe rendere noti i risultati di questo primo mese di controlli straordinari da parte dei suoi ispettori. Eleonora Barbieri
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