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意大利南方16岁男生刀杀并活烧其女友http://www.huarenjie.com/forum.php?mod=viewthread&tid=1786427&fromuid=24584继街友发的16岁女生被男友所杀案件的跟踪报道:16岁女孩被杀,男友招供:“我用刀捅杀了她,并把她烧了。” 经过长时间的审问,女孩的男友招供了是自己所为,称是因为不愿意跟女孩分手才带刀赴约会。检方认为有可能是有预谋的杀人。、、、、、、
Sedicenne uccisa, il fidanzato confessa:
"L'ho accoltellata, poi l'ho bruciata"Drammatica ammissione del fidanzato della ragazza trovata carbonizzata alla periferia di Corigliano Calabro. Dopo un lungo interrogatorio e molte contraddizioni, il coetaneo ha ammesso le sue responsabiltà. Non voleva essere lasciato e l'ha incontrata armato: l'accusa potrebbe essere di omidicio premeditato
Il luogo dove è stato trovato il corpo della giovane vittima (ansa)
COSENZA - Ha confessato una verità sconvolgente il sedicenne che ha ucciso Fabiana Luzzi, la sua fidanzatina quindicenne a Corigliano Calabro venerdì pomeriggio. Ai carabinieri, che lo hanno sentito per tutta la notte in caserma, il ragazzo ha fornito la sua versione dei fatti, ammettendo in gran parte la sua responsabilità e gli elementi raccolti finora dagli investigatori sembrerebbero confermare gran parte del suo racconto.
Il giovane avrebbe litigato con la fidanzatina per gelosia, poi l'ha accoltellata e ne ha bruciato il corpo prima ancora che la ragazza fosse morta. "Era ancora viva quando le ho dato fuoco", è stata la sconvolgente confessione del coetaneo. Il lavoro degli investigatori non è ancora finito. Si sta cercando di chiudere il cerchio con le ultime verifiche che spieghino la dinamica e il movente dell'omicidio.
Secondo la versione del 17enne, la lite è scoppiata per le frequentazioni che entrambi avevano avuto nel periodo in cui negli ultimi mesi avevano interrotto il loro rapporto. Entrambi se le rinfacciavano, anche se pare che fosse soprattutto lui a manifestare maggiore gelosia. Poi, ha raccontato il ragazzo, a un certo punto "mi ha aggredito e l'ho accoltellata più volte". Poi il ragazzo è andato a procurarsi la benzina, quindi è tornato sul luogo dell'accoltellamento per bruciare i resti di Fabiana.Ma la ragazza "era ancora viva quando le ho dato fuoco".
Magistrati e carabinieri lo hanno messo sotto torchio dopo averlo fatto tornare dal Centro grandi ustionati di Brindisi dove era stato trasportato venerdì sera, quando s'era presentato nell'ospedale di Corigliano con ustioni al volto e alle mani. Aveva raccontato ai medici d'essersele provocate sistemando lo scooter, ma gli investigatori, allertati dai sanitari, non ci avevano creduto, anche perché nelle stesse ore i genitori di Fabiana ne denunciavano la scomparsa poiché la ragazza, che il 13 giugno avrebbe compiuto 16 anni, non era tornata a casa dopo la scuola.
Ieri il reo confesso aveva provato a depistare le indagini, spiegando d'essere stato aggredito da alcuni giovani, di cui ha pure indicato i nomi, per uno sgarro. Ma le verifiche immediatamente eseguite dai militari non hanno trovato riscontri alle sue parole. Così in serata, incastrato dalle evidenze e dalle contraddizioni della sua ricostruzione, ha raccontato tutto, fornendo pure le indicazioni sul luogo, una contrada di campagna alla periferia di Corigliano, dove aveva abbandonato il corpo della povera Fabiana.
Il sedicenne ha raccontato d'esserla andata a prendere a scuola con lo scooter venerdì mattina per parlarle e chiarire l'ennesima lite provocata dal travagliato rapporto tra adolescenti che c'era tra loro. Poi, però, la situazione è degenerata arrivando alla tragedia nella stradina appartata poco lontano dall'istituto tecnico commerciale frequentato da Fabiana. Il ragazzo l'ha colpita con un coltello che si era portato dietro. Non è escluso, dunque, che l'omicida avesse premeditato tutto e che, a dispetto del dichiarato delitto d'impeto, la procura possa contestargli la premeditazione. Ma su questo e altri punti della vicenda sarà l'inchiesta della Procura dei minorenni di Catanzaro a chiarire tutto.
Secondo quanto trapelato, il giovane nel corso del drammatico faccia a faccia con gli inquirenti non avrebbe mai pianto e non avrebbe palesato alcun segno di pentimento per quello che ha fatto. Solo saltuariamente avrebbe manifestato un minimo di emozione, mentre la fase più ripetuta sarebbe stata "sono stanco, voglio andare a dormire".
Corigliano, comune di 40 mila anime della costa ionica cosentina, stamattina si è svegliato sconvolto per quanto accaduto. Tra l'altro oggi la cittadina è interessata al voto amministrativo per eleggere il sindaco e il consiglio comunale dopo due anni di gestione commissariale in seguito allo scioglimento dell'assise municipale per infiltrazioni della criminalità organizzata.
Attorno alla palazzina in cui abitano i genitori del 17enne regna il silenzio più assoluto. Nello stabile, alla periferia di Corigliano, abitano anche alcuni parenti del padre del giovane, ma nessuno vuole parlare. Quando i giornalisti si avvicinano al portone, da un terrazzo arriva l'invito perentorio ad andarsene, senza alcuna possibilità di dialogo.
Stamattina molta gente si è stretta attorno all'abitazione della ragazza, ma ci sono capannelli di persone che commentano l'omicidio in tutte le principali vie e piazze del paese. "Sono rimasta scioccata - commenta una ragazza romena che riferisce di lavorare in un locale vicino l'abitazione della vittima - perché quello che è accaduto è terribile, una vera tragedia". "Dovrebbero ammazzarlo, è troppo grave quello che ha fatto", aggiunge un anziano davanti al bar centrale.
Come sempre, il profilo della vittima e del suo carnefice viene dipinto da chi conosceva bene entrambi, gli amici. Quelli di Fabiana, a proposito del suo assassino parlano di un ragazzo un po' rissoso, che in gruppo si chiudeva nel mutismo, ma non esitava a usare le mani contro la loro amica. Tra i ragazzi più d'uno, con gli occhi arrossati, ha raccontato che il 17enne aveva un rapporto morboso nei confronti di Fabiana, arrivando spesso a picchiarla.
Ascoltando il racconto dei conoscenti emergono altri dettagli della storia d'amore finita in tragedia, oltre che del carattere dei due sfortunati protagonisti. Si parla d'un precedente risalente a gennaio, quando Fabiana raccontò ai suoi di essere stata picchiata dal diciassettenne, ma i genitori preferirono non denunciare nulla. E' in questo rapporto tormentato che, secondo gli investigatori, va ricercata l'origine dell'omicidio. Un rapporto, dicono gli amici di lei, contrastato dalla famiglia della ragazza ma che, tra alti e bassi, andava avanti ed era ripreso da pochi giorni, dopo mesi di separazione, all'insaputa dei genitori della ragazza.
Fabiana, invece, quarta di quattro figlie avute dal papà imprenditore in due matrimoni, viene raccontata come una ragazza allegra e solare. Sulla pagina Facebook, in sua memoria, emerge la passione della ragazza per la danza. "La cosa che ci ha accomunate e fatte conoscere è stata la danza - scrivono alcune amiche -. Tu sempre sorridente e pronta a scherzare e farci ridere a tutte noi!!! Le tue punte nuove mozzicate dal tuo piccolo cagnolino... !!! Riposa in pace".
Non mancano poi i commenti contro l'assassino. "Che essere crudele - è scritto in un messaggio - come ha potuto fare una cosa del genere? Le leggi italiane fanno schifo. Ci vorrebbe la pena di morte o comunque dovrebbe pagare per ogni giorno della sua vita".
Il rito funebre per Fabiana si svolgerà probabilmente con il rito dei testimoni di Geova, la religione praticata dalla famiglia Luzzi.
(26 maggio 2013)
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