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警察已经盯梢3年,4人入监,2人取保候审
REGGIO EMILIA. Sei persone arrestate – quattro finite in cella e due agli arresti domiciliari – come ordinato dal gip Angela Baraldi su richiesta della procura, ma in questo polverone giudiziario che coinvolge la Motorizzazione Civile di Reggio, due autoscuole e un’officina meccanica c’è anche un settimo indagato a piede libero (una donna). E le accuse sono pesantissime: si va dalla falsità ideologica, alla truffa, alla corruzione in concorso. E’ il primo risultato della complessa indagine della polizia stradale di Reggio denominata “Easy service”, guidata dal vice questore aggiunto Antonio Colantuono, e avviata da tempo: almeno dalla metà del 2011. Sotto accusa il “modus operandi” secondo cui revisioni, collaudi di automezzi e soprattutto mezzi pesanti venivano eseguiti in maniera morbida, o peggio nemmeno eseguiti, in cambio di denaro. Allo stesso modo accadeva per l’ottenimento delle patenti di guida, con il superamento “facilitato” della prova pratica. Il blitz della Stradale ieri mattina è scattato intorno alle 5 ed è proseguito per tutta la giornata. Oltre 25 gli uomini del comando di viale Timavo impegnati in perquisizioni ed esecuzioni delle ordinanze di custodia. L’inchiesta è coordinata dal procuratore capo in persona, il dottor Giorgio Grandinetti – che però non intende rilasciare dichiarazioni – dopo che in una prima fase era stata gestita dal sostituto Katia Marino, ora trasferita alla procura di Modena. Il comandante Colantuono mantiene il massimo riserbo su un’indagine che ha visto gli agenti al lavoro attraverso intercettazioni telefoniche e ambientali, pedinamenti e appostamenti. Le indagini, infatti, sono tutt’altro che finite. E si preannunciano ulteriori colpi di scena. I tre funzionari della Motorizzazione civile incarcerati sono Ivan Savazza (62 anni, residente a Reggio), Antonino Barone (59 anni, di Albinea) e il 52enne Pietro Veneruso (residente in città). Tutti e tre lavorano nell’ufficio-revisioni (al piano terra della Motorizzazione Civile, in via Piemonte). Il quarto indagato ora in carcere alla Pulce è il 58enne Pietro Paolo Tamelli, titolare a Cavriago di un’autofficina. Il gip Baraldi ha, invece, messo agli arresti domiciliari i titolari di due note autoscuole di Reggio. Uno di loro è il 75enne Edoardo Gatti: da tempo è al timone dell’omonima scuola guida che ha la sede principale in via Emilia Ospizio, ma è anche conosciuto perchè si batte dal 1980 per avere giustizia per il fratello Domenico Edmondo che pilotava il Dc9 dell’Itavia misteriosamente abbattuto e inabissatosi nelle acque di Ustica. L’altro è il 48enne Roberto Bigi, residente a Quatro Castella, che guida la Cooperativa Autoscuole Reggiane operativa in cinque sedi fra Reggio, Sant’Ilario, Rubiera e Cavriago. Entro cinque giorni gli arrestati dovranno affrontare l’interrogatorio di garanzia davanti al gip.
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