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本帖最后由 alexzou 于 2014-2-12 11:21 编辑
Padre sgozza due figli e tenta suicidio Tragedia in Brianza, l'uomo è ricoverato in gravi condizioni
11 febbraio, 22:36
(ANSA) - GIUSSANO (MONZA BRIANZA), 11 FEB - Poco dopo le 20 di questa sera, a Giussano (Monza Brianza), un padre ha ucciso i due figli di 8 e 2 anni, sgozzandoli, e poi ha tentato il suicidio. L'uomo, italiano, è ora in sala operatoria in gravi condizioni. Indagano i carabinieri. La famiglia abitava in via IV novembre a Paina, una frazione di Giussano.
汉莎社及晚邮报消息 GUISSANO(MONZA BRIANZA)2014年2月11日消息:当晚20点后,在GUISSANO(MONZA BRIANZA)一位父亲割喉杀死了两名8岁和2岁的子女,接着并意图自杀。这名男子,意大利人,现在正在医院抢救。此案由宪兵调查。这家庭居住在PAINA(一个GUISSANO的分区/农村)via IV novembre。 发现尸体的是两岁孩子Thomas的母亲,跟他丈夫于一年前离婚分居并不住在一起,而8岁女儿Elena是其前夫之前的婚姻中生的。现在这男子Michele Graziano, 37岁,住在医院属于被拘押看管中。俩口子之前都在附近的ESSELUNGA超市上班。、、、、、、---意大利华人街网站alexzou编译
【新闻版权归原网站所有,转帖请注明出处,转载翻译只供分享,如有出入请只看原意大利文】MONZA, TRAGEDIA IN UNA FRAZIONE DI GIUSSANOPadre uccide i due figli piccoliA Michele Graziano era stata ridata da poco la possibilità di vedere i bimbi di 8 e 2 anni
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GIUSSANO (Monza e Brianza) - Per prima vede la folla, bloccata davanti ai nastri dei carabinieri, e tutti si voltano in silenzio verso di lei. A un angolo, poggiato a un muro, scorge poi il prete, che fissa a terra e balbetta parole incomprensibili. I pompieri le passano accanto di corsa e altri carabinieri concitati parlano alla radio. Da una finestra del secondo piano lampeggiano i flash della Scientifica. Allora lei si raccoglie il viso nelle mani, poi le abbandona lungo il corpo e urla. Forse ha già capito: è la mamma del bambino, Thomas, 2 anni, trovato morto. Ucciso a coltellate. L’assassino, che poi ha cercato di togliersi la vita, è il suo ex marito. Dal quale si era separata un anno fa. Non abitavano più insieme. Nell’appartamento però c’è un altro piccolo cadavere. Quello di Elena, 8 anni, che l’uomo, Michele Graziano, 37 anni, ha avuto da una precedente relazione. Li ha sgozzati entrambi. Ora è in ospedale, in arresto. SEPARAZIONE DOLOROSA - Paina è una frazione di Giussano, in provincia di Monza e Brianza. Fabbriche e pendolari. Via Quattro Novembre è una strada qualunque, palazzi bassi, qualche negozio. Non il degrado, non il lusso. Vite oneste che si incrociano e dunque si conoscono a memoria. Tutti sanno. In tanti immaginavano. Moglie e marito lavorano insieme all’Esselunga, tra il magazzino e gli scaffali con la merce esposta. Si erano conosciuti lì. Da tempo le cose tra i due non giravano più. Ci avevano provato, dice chi li conosce, ma invano. Lui, alla fine, se ne era andato oppure era stato cacciato. La separazione era stata particolarmente dolorosa. Aveva lasciato un segno devastante. Il mercoledì e il sabato, Michele aveva il permesso per stare con il piccolino. Ieri ha chiamato l’ex moglie e le ha chiesto se poteva fare uno strappo alla regola. Prima ha preso Elena, poi Thomas. Ed è venuto in via Quattro Novembre. L’appartamento è quello in cui avevano abitato fin quando erano stati insieme. Lo avevano lasciato ed era rimasto comunque di loro proprietà. Serviva come deposito, per lo più. Michele naturalmente ha le chiavi. Dopo aver parcheggiato, è salito. Ha aperto la porta. L’ha chiusa. E si è trasformato in vendicatore. Il padre dell’ex moglie, senza voce, ripete lentamente: «Quello prima o poi avrebbe fatto un macello. Ora spero che lo arrestino e marcisca in galera. Perché se così non fosse, giuro che lo ammazzo con queste stesse mie mani».PERCHE’ NON LO HANNO FERMATO?- Una storia di separazioni, di cortocircuiti famigliari. L’avvocato di Graziano insiste nel sottolineare come davvero nessuno, nessuno immaginava un disastro del genere. Perché l’omicida non aveva mai dato segni di squilibrio, di resa, mai aveva avvicinato l’ex compagna minacciandola, mai, nemmeno nei giorni più neri, aveva annunciato folli volontà e ugualmente, quando doveva stare con il bimbo, sempre aveva rispettato gli orari e le richieste della donna.
Eppure col tempo, ma forse sono soltanto voci di paese, si era impadronita di lui una certa vergogna per non essere riuscito nemmeno la seconda volta a tenere in piedi una relazione. Ma Paina, sempre che lo sia stato in passato, adesso non è più con lui, quell’uomo tranquillo che faticava al supermercato. Si levano insulti e anatemi, si invocano vendette, e di nuovo il nonno materno scuote la testa: «Cosa diavolo aspettano a intervenire? Cosa doveva ancora sopportare mia figlia? Perché non lo hanno fermato prima?».
12 febbraio 2014
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