Lunedì sera l’hanno aspettata sulla porta di casa per poi aggredirla. Scappati con mille euro più alcuni gioielli

di Corrado Barbacini

Protetti dal buio delle scale due banditi l’hanno aggredita alle spalle passandole subito una striscia di nastro adesivo sulla bocca per impedire che urlasse e chiedesse aiuto. L’hanno costretta ad aprire la porta di casa e l’hanno rapinata. Alla fine l’hanno legata su una sedia lasciandola in balcone.

L’episodio inquietante si è verificato l’altra sera nello stabile di via Capodistria 12. Vittima una cittadina cinese da molti anni abitante a Trieste, titolare assieme alla madre del bar davanti alle Torri d’Europa in viale D’Alviano. Si chiama Jang Aihua. Ha 25 anni. L’altra sera stava rientrando a casa dopo una giornata di lavoro nel suo bar. Nel portafoglio aveva circa mille euro, l’incasso di alcuni giorni di attività. L’ipotesi degli investigatori dei carabinieri è che qualcuno l’abbia seguita dal bar fino a casa.

Tutto è accaduto in pochi minuti. I banditi sono entrati in azione quando la giovane donna stava salendo le scale. Esattamente alla fine della rampa che porta al secondo piano. Uno l’ha bloccata da tergo e l’altro le ha messo la striscia di nastro adesivo sulla bocca e sugli occhi. Jang Aihua si è divincolata ma non c’è stato nulla da fare. In pochi istanti un malvivente ha afferrato la borsetta prendendo le chiavi con le quali poi ha aperto la porta. Hanno agito in assoluto silenzio. Probabilmente non hanno neanche pronunciato una parola. L’hanno spinta all’interno della casa e poi hanno chiuso la porta.

Per la giovane donna cinese sono stati interminabili attimi di paura. Prima di passare all’azione in casa, le hanno legato alle mani con alcune fascette da elettricista e hanno messo altre strisce di nastro adesivo sul volto. Sia sulla bocca che sugli occhi. Questo per essere assolutamente sicuri che non potesse nè chiedere aiuto, nè vedere il loro volto.

L’hanno spinta in balcone. L’hanno fatta sedere su una sedia l’hanno legata ai braccioli e allo schienale avvolgendo altro nastro adesivo. Ed è stato a questo punto che i due banditi hanno svaligiato la casa vuotando uno ad uno tutti i cassetti e gli armadi e rovesciando poi il contenuto nelle stanze. Hanno arraffato, come detto, oltre alle banconote alcuni monili non certo di grande valore. Poi velocissimi e soprattutto silenziosi se ne sono andati.

L’allarme è scattato solo dopo qualche decina di minuti quando un passante ha notato la giovane donna legata e imbavagliata sul balcone. Ha chiamato i vigili del fuoco che dopo poco sono giunti sul posto. È stata appoggiata una scala al balcone e un pompiere è salito fino al secondo piano e ha finalmente liberato la donna.

È apparso subito evidente quello che era successo. La donna - che non parla bene italiano - ha raccontato sommariamente ai carabinieri quello che era accaduto. Poche le indicazioni fornite se non quella che uno dei due banditi è alo circa un metro e 70 ed è di carnagione scura, forse olivastra. Subito sono scattate le indagini coordinate dal pm Maddalena Chergia. La zona di via Capodistria, via Baiamonti e via Svevo è stata passata al setaccio. Intanto alcuni investigatori del nucleo investigativo comandato dal capitano Fabio Pasquariello hanno cercato qualche testimone, qualcuno che abbia notato i due banditi nella zona. Ma fino a ieri sera le indagini non hanno portato ad alcun risultato. Dei due malviventi nessuna traccia. Svaniti nel nulla con mille euro e una manciata di gioielli di poco valore.

I carabinieri pensano che qualcuno possa avere notato i malviventi. Varie ipotesi investigative                          

05 febbraio 2015   

I carabinieri stanno cercando un testimone, qualcuno che abbia notato nei pressi dello stabile di via Capodistria 12 i due banditi che hanno rapinato la giovane cinese, Jang Aihua, 25 anni. «Non ho sentito alcun rumore, alcun urlo o invocazione d’aiuto per le scale», ha detto un abitante di un appartamento vicino a quello preso di mira dai malviventi. «Eppure - ha aggiunto - in questo stabile spesso si sentono anche i rumori dei passi di chi sta salendo per le scale». Secondo il racconto della giovane donna che è stata rapinata proprio davanti alla porta di casa, i banditi hanno agito in assoluto silenzio. Ha detto: «Mi hanno passato una striscia di nastro adesivo sulla bocca per impedirmi di urlare». Poi è stata trascinata fin in casa e quindi sul bancone dove è stata legata con alcune fascette da elettricista. E fortunatatamente non è stata picchiata.

I militari del nucleo investigativo diretto dal capitano Fabio Pasquariello stanno anche cercando le tracce lasciate dai malviventi durante l’incursione. I malviventi dopo averla legata e imbavagliata hanno chiuso la donna fuori in balcone. Nel frattempo hanno svaligiato la casa vuotando cassetti e armadi. Questo per razziare alcuni oggetti d’oro di scarso valore. E anche in questa fase nessun abitante nello stabile si è accorto della confusione oltre la porta d’ingresso dell’appartamento al secondo piano. «Forse - spiega un altro inquilino - molti a quell’ora (ndr, il colpo è stato messo a segno attorno alle 20) stavano cenando o guardando la televisione, ma è strano che nessuno si sia accorto di nulla».

I carabinieri stanno anche verificando un’altra circostanza. Secondo la prima ricostruzione della giovane donna cinese è probabile che i due malviventi (dei quali ha potuto vederne solo uno in volto per pochi istanti) l’abbiano seguita fin da quando è uscita dal bar di via d’Alviano del quale è titolare assieme alla madre. Oppure non si può certo escludere che i due banditi in qualche modo conoscessero la vittima e l’abbiano preceduta fino alla casa di via Capodistria 12 per poi aspettarla sul pianerottolo. Ed è anche in questa direzione che puntano le indagini. Tra le ipotesi al vaglio c’è infatti anche quella secondo la quale i due malviventi siano dei clienti abituali del bar e che siano venuti a conoscenza che la giovane aveva con sè il denaro proprio durante la frequentazione. (c.b.)                                                                                           05 febbraio 2015

    欧洲《华人街》编译IL PICCOLO网新闻报道2015年2月4日/5日TRIESTE消息：星期一晚上一名华人女子在家门口被抢劫。歹徒利用门口楼道的黑暗作掩护，趁她回家进入门口时从背后袭击，并用胶带封住她的嘴避免她喊叫，并迫使她打开家门，然后把她捆绑在椅子上关在阳台外面。

   事情发生于日前在via Capodistria 12的一栋楼里，受害者是一名华人女子，跟她母亲一起是一家位于Torri d’Europa 前面在viale D’Alviano的酒吧老板。她叫 JANG AIHUA，25岁，当时她刚从酒吧下班回家。她钱包里还有一千欧元左右，是当天的收入。调查人员怀疑歹徒是从酒吧跟踪她回家的。

    一切发生得很迅速，在几分钟内完成，而且一点动静都没有。歹徒是在这名女子快进家门时行动的，就在通往二层楼楼梯口把这名女子给制服，用胶带捂住她嘴巴，拿过来包内的钥匙打开家门，并把她推进家里，把门关上，随后用电工胶带将其捆绑和遮住眼睛。然后把她禁锢在一张椅子上关在阳台外面。

    警报是几十分钟后，一名路人发现这女子被禁锢在阳台上，于是呼叫了消防人员，且迅速的来到现场，并用消防梯的帮助下，爬上二楼后终于解救了这名女子。

    于是才了解到发生了什么事，这名女子并不太会说意大利语，向宪兵描述大致上所发生的事情，因为受害者只在很短的时间内瞄到一名歹徒的样子，能提供的线索不多，只知道其中一名歹徒高约一米7左右，深肤色人种，或者蜡黄色肤色。 于是在检察官Maddalena Chergia的领导下马上对此案展开了调查。警方对via Capodistria, via Baiamonti和via Svevo地区进行了地毯式搜索并未有任何结果。两名歹徒毫无踪迹。财物的损失大约是一千欧元左右现金和一些金银首饰。

    警方正在试图寻找目击证人，但是，楼里的邻居们都称未听到任何动静，而且楼道的隔音并不好，有时候有人走楼梯的声音都能听到，明显歹徒们并未发出响声和说话。