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发表于 2013-2-28 15:20:31
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PADOVA. Agguato al figlio del “re” del sushi low-cost. L’altra notte tre banditi con i passamontagna calati sul volto e le pistole in pugno hanno tentato di rapinare Xiao Lon Hu detto Angelo, 19 anni, figlio di Marco Hu titolare della catena Wok-Sushi. Hanno strattonato una dipendente, l’hanno trascinata fuori dall’abitacolo, Angelo ha provato a fuggire e i rapinatori hanno esploso un colpo di pistola sulla carrozzeria.
È successo domenica poco prima di mezzanotte, davanti al ristorante Wok Marco di Due Carrare, lungo la statale 16.
«Stavamo chiudendo» racconta Angelo, «nel parcheggio davanti al locale c’era solo la mia Mercedes. Sono salito insieme a due dipendenti che dovevo accompagnare a casa quando improvvisamente siamo stati assaliti da tre banditi con il volto coperto dai passamontagna e le pistole in pugno». Il giovane gestore del ristorante Wok Marco di Due Carrare rivive i momenti dell’aggressione. «Hanno aperto lo sportello del passeggero e con una serie di strattoni hanno fatto scendere la nostra dipendente, una donna cinese di 35 anni. Il cuoco sul sedile posteriore invece è riuscito a difendersi. Hanno puntato la pistola anche contro di me ma io ho ingranato la prima e sono fuggito».
A quel punto uno dei rapinatori ha esploso un colpo di pistola colpendo la fiancata destra della Mercedes. Ma quando i banditi si sono resi conto che la donna non aveva nemmeno un soldo, hanno optato per la fuga.
«Sono saliti a bordo di una Bmw Serie 5 alla guida della quale c’era un quarto complice» continua Angelo, «io ho provato a seguirli lungo la statale, ho telefonato al 113 ma alla fine li ho persi. Se ne sono andati in direzione di Castelfranco». La dipendente malmenata, non appena gli aggressori hanno mollato la presa, si è rifugiata all’interno del ristorante chiedendo aiuto.
I rilievi sono stati affidati ai carabinieri del nucleo operativo di Abano e ai colleghi del nucleo investigativo di Padova. Secondo quanto accertato fino ad ora, la pistola sarebbe una calibro 38. Il modo in cui hanno agito e l’arma utilizzata fa pensare che non si tratti di una banda di cinesi. «Sono quasi sicuro, non erano cinesi» conferma Angelo.
Nei prossimi giorni saranno ultimati altri riscontri di tipo tecnico nel tentativo di risalire all’identità degli autori della tentata rapina. |
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