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发表于 2013-11-25 17:47:29
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In Italia, il riccio è una specie protetta dalle leggi italiane, pertanto non si può né cacciare, né detenere in cattività: è illegale.
Il riccio predilige le aree coperte e ad altezze medio-basse, come i margini dei boschi, tuttavia lo si trova anche in ambienti montani (fino a 2000 m d'altezza) e in aree aperte, a patto che siano presenti aree dove l'animale può rifugiarsi. Lo si trova frequentemente anche nelle aree rurali e nei giardini delle abitazioni, ma costringerlo ad una vita casalinga significa condannarlo ad un'esistenza infelice e soprattutto breve.
Il riccio è un animale esclusivamente notturno, prettamente come conseguenza di un adattamento allo stile di vita delle proprie prede, che sono molto più abbondanti durante la notte. Infatti, si nutre di invertebrati di qualsiasi tipo (insetti, ragni, lombrichi, chiocchiole, millepiedi, ma non centopiedi -che si difendono a morsi-), oltre che uccelli (comprese uova e nidiacei), rettili ed anfibi; non disdegna nemmeno di mangiare piccoli mammiferi, soprattutto topi, di cui è considerato un cacciatore spietato in quanto uccide gli adulti e dissotterra i nidi per nutrirsi dei piccoli.
Molte persone introducono deliberatamente questo animale all'interno dei loro orti e dei giardini proprio per la sua utilità nell'uccidere animali considerati dannosi, come le cavallette ed i topi. Spesso, come ringraziamento per i servigi da loro svolti, il proprietario lascia una bacinella di latte e pane per far alimentare il riccio: il latte vaccino è tuttavia letale in quantità per gli individui adulti, che ne sono però golosi, mentre il pane non viene ben digerito e può causare occlusioni intestinali.
Durante lo svezzamento dei giovani esemplari (anch'essi intolleranti al latte vaccino) può essere usato del latte artificiale specifico per cuccioli di cane, addizionato magari con del decotto di semi di finocchio: è necessario tuttavia dosare bene le varie componenti per non provocare la morte dell'animale, che se lasciato libero di farlo si ingozza di cibo fino a morirne.
Molto spesso è purtroppo possibile osservarne individui morti, uccisi dal traffico veicolare durante la ricerca di cibo o di acqua, che li espone, durante le ore notturne, ai pericoli della strada.
Durante il letargo, il riccio dimentica le eventuali esperienze fatte con l'uomo, rendendo così più facile il suo reinserimento in natura all'arrivo della primavera.
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