L’iter per l’interruzione volontaria di gravidanza
L’iter burocratico prevede che il medico rilasci un certificato in cui la donna viene invitata a riflettere sulla questione: avrà così 7 giorni di tempo (“Espletate le procedure previste ai sensi dell’art. 5 L 194/78 si ritiene che sussistano le circostanze di cui all’articolo 4, per cui, trascorsi sette giorni dalla data del presente certificato, la richiedente potrà presentarsi in una delle sedi autorizzate per effettuare l’intervento” si legge nei documenti) per pensare e poi potrà rivolgersi ad un centro medico o a un ospedale pubblico per l’intervento. Ma come avvienel’IVG? L’intervento nelle primissime settimane (dal primo mese fino al terzo, anche per gravidanza gemellare) viene fatto in day hospital e con anestesia locale; oltre all’intervento verrete anche sottoposte a vari esami per valutare che tutto vada bene. Ricordate poi che molti medici sono obiettori di coscienza e che quindi si rifiutano di svolgere interventi di interruzione di gravidanza. L’intervento se fatto in strutture pubbliche e autorizzate non avrà nessun costo se non quello dei medicinali che dovrete prendere dopo l’intervento.