Sintetizzando quanto abbiamo appena detto, possiamo concludere che non esiste una data di scadenza dell’assegno. Il creditore non subisce alcun rischio se incassa l’assegno entro 8 giorni (se la sua banca è nella stessa città del luogo di emissione dell’assegno) o 15 giorni (se si trova in una città diversa). Ma se fa scadere questo termine rischia che il debitore possa bloccare l’assegno (il che rende l’assegno anche non protestabile). Ma non è detto che ciò avvenga e, anche se dovesse succedere, resterebbe il fatto che l’assegno è una prova scritta del debito che, peraltro, per i primi sei mesi consente di avviare un pignoramento senza neanche una causa. Dopo i sei mesi, invece, è possibile procedere con il decreto ingiuntivo che, di certo, è una procedura più rapida del normale processo civile.