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发表于 2011-10-30 22:47:06
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本帖最后由 玉儿 于 2011-10-30 23:48 编辑
DI COSA E' FATTA LA BIRRA? GLI INGREDIENTI
ACQUA La birra è composta dall'85% al 92% d'acqua. La qualità della birra dipende infatti anche molto dalla quaità dell'acqua che deve essere ricca di sostanze minerali e organiche, di microrganismi come batteri, lieviti e altri ancora. In molti casi è proprio la qualità dell’acqua a rendere grande o speciale una birra. Per questo l'acqua distillata non è adatta.
LIEVITO La fermentazione della birra avviene grazie al lievito. E' lui che produce, nella sua attività, alcool ed anidride carbonica.
Attualmente esistono due grandi ceppi di lieviti: il Saccharomyces cerevisiae e il Saccharomyces carlsbergensis. Il primo, noto come lievito di birra e usato anche anche per la panificazione, viene usato per le birre tradizionali ad alta fermentazione, mentre l'ultimo è largamente praticato per i prodotti a bassa fermentazione, attualmente assai più diffusi.
ORZO Le qualità di orzo che vengono usate per la birra sono solo tre: orzo distico, tetrastico o esastico. Ogni spiga d'orzo è formata da una serie di nodi, ciascuna delle quali sostiene sei fiori potenziali. Si dice quindi orzo distico, tetrastico o esastico a seconda che due, quattro o sei fiori vengano resi fertili, sviluppando un pari numero di
chicchi sulle rachidi. L'orzo distico è da preferirsi.
MALTO Il malto è la cariosside che ha subito la germinazione, ottenuta attraverso il processo di lavorazione chiamato “maltazione”. Per la produzione della birra viene scelto soprattutto il malto dell’orzo, ma anche del frumento, dell’avena, del mais. Il processo di maltazione si divide in 3 fasi: macerazione, germinazione, torrefazione. Inizialmente si macera il cereale dalle 36 alle 48 ore in acqua per permettere lo sviluppo degli enzimi che trasformano l’amido in zuccheri solubili.
Tipologie di malto più conosciute e utilizzate:
malto di Monaco: aromatico e deciso; malto di Vienna: per birre lager; malto pils: morbido e vagamente dolce; malto caramello: uno dei più diffusi e di vario colore; malto crystal: dal caratteristico sapore di nocciola, utilizzato per le ale; malto chocolate: scuro per l’alta temperatura di torrefazione, caratteristico delle stout; malto smoked: dato dall’essiccazione all’aria o al fumo del fuoco sulla legna; malto di frumento: aroma speziato per le weiss; malto di avena: spesso aggiunto per la produzione delle stout; malto di segale: per dare una leggera aroma amara e speziata.
LUPPOLO Oggi l'aromatizzazione della birra è affidata essenzialmente al luppolo, una pianta rampicante dioica, in cui cioè i fiori maschili e quelli femminili si sviluppano su piante diverse. Il luppolo è delicato e perciò per conservarlo viene essiccato con aria calda, quindi pressato e talvolta solforato.
Tre sono i componenti più importanti del luppolo ai fini del brassaggio: i tannini, gli oli e gli acidi amari. Questi ultimi conferiscono alla birra l'inconfondibile sapore amarognolo che la caratterizza, per cui è evidente che maggiore è la luppolatura e più amarognolo sarà il gusto della birra. Inoltre questi acidi hanno il pregio di essere antisettici e conservanti, per cui la birra con l'aggiunta di luppolo è più stabile che con altre sostanze aromatizzanti.
AROMATIZZANTI Oltre all’aroma conferito dal luppolo, è possibile utilizzare specifici agenti aromatizzanti. Come aromatizzanti si utilizzano erbe, spezie, frutta e altri ingriedienti. Tra le erbe più utilizzate vi sono: coriandolo, camomilla, trifoglio e aghi di pino.
Tra le spezie: cannella, coriandolo (semi), noce moscata, chiodi di garofano e meleguetta. Tra la frutta: ciliegie, pesche, fragole e prugne. Ultimamente si usano anche: caffè, cioccolato, miele e peperoncino.
COME NASCE LA BIRRA? PROCESSO DI PRODUZIONE
- Il malto d'orzo viene tritato e "cotto" in acqua; a determinate temperature avvengono delle modificazioni chimiche e fisiche dell'impasto: la più importante di queste è la trasformazione dell'amido dell'orzo in zuccheri.
- Quando tutti gli amidi sono stati trasformati in zuccheri viene filtrata la parte solida (principalmente le "bucce" dei chicchi d'orzo): si otterrà un liquido zuccherino (mosto).
- Il mosto viene portato ad ebollizione con le infiorescenze di luppolo, acquisendo da queste le caratteristiche aromatiche e di amaro.
- Filtrato il mosto dal luppolo, questo viene raffreddato ad una temperatura adatta alla fermentazione (più o meno temperatura ambiente) e viene inserito il lievito che inizia la fermentazione: "mastica" gli zuccheri e produce alcool e anidride carbonica (oltre che alcuni composti aromatici).
- Terminata la fermentazione, il lievito si "addormenta" e deposita sul fondo del fermentatore.
- La birra viene imbottigliata e lasciata maturare.
QUALI SONO I TIPI DI BIRRA? CLASSIFICAZIONI
1. In base al tipo di lievito utilizzato e, di conseguenza, al tipo di fermentazione, le birre si dividono in tre grandi famiglie:
Le ALE, altrimenti dette ad “alta fermentazione”, sono prodotte con lieviti “Saccharomyces cerevisiae”, che predilige temperature più elevate. Tra queste:
le ale inglesi, che si distinguono in vari stili come bitter (foto a sinistra), mild ale, brown ale, old ale, barleywine, India pale ale.
Le ale belghe sono in genere più fruttate delle inglesi, spesso speziate ed a volte acidule. Gli stili di questo paese sono davvero tanti tra cui: blond ale, belgian pale ale, saison, birre trappiste (vedi foto a sinistra), dubbel o double, tripel o triple, golden ale, belgian strong ale, oud bruin, flemish red. Tra le birre tedesche ad alta fermentazione citiamo le famose weizen bavaresi, alt di Düsseldorf e le kölsch di Colonia.
Le LAGER, altrimenti dette a “bassa fermentazione”, sono invece prodotte con lieviti “Saccharomyces carlsbergensis”, che predilige temperature più basse. Il procedimento industriale è più recente ma garantisce una maggior stabilità e ripetibilità, permettendo a queste birre di essere oggi di gran lunga le più diffuse sul mercato.
I LAMBIC, infine, non prevedono inoculo di lievito selezionato, sono ottenuti dalla fermentazione spontanea, indotta dai lieviti selvaggi tra cui i “Brettanomyces bruxellensis” e il “Brettanomyces lambicus”; il lambic normalmente è assemblato per ottenere la gueuze, ma può anche essere aromatizzato alla frutta: prende il nome di "framboise" se si tratta di lamponi, "kriek" dì ciliegie.
Spesso alle ale sono riconosciute caratteristiche di maggior complessità grazie ai sapori e agli odori ricchi di aromi floreali, speziati e fruttati, mentre le lager sono più frequentemente "pulite" ed evidenziano il carattere di malto e luppolo.
2. In base al colore; classificazione poco significativa se utilizzata come unico fattore di discriminazione. Il colore dipende dal tipo di maltazione subito dai cereali impiegati cioè dalla tostatura del malto d'orzo o dall'eventuale aggiunta di frutta o succhi in fermentazione.
Si distinguono in: chiare (bionde),ambrate (rosse) e scure (brune).
3. In base alla limpidezza o opacità; è dovuta alla presenza di lievito in sospensione (nelle birre di produzione industriale il lievito viene eliminato prima dell'imbottigliamento per mezzo di filtri).
4- Grado di amarezza; classificazione relativa al grado di amarezza percepito viene misurato sulla scala IBU (International Bitterness Unit).
5- Grado alcolico. Generalmente misurato in percentuale di alcol sul volume della bevanda ("titolo alcolometrico volumico"), o alla quantità di zuccheri fermentabili presenti nel mosto prima della fermentazione misurato in gradi Plato.
Ogni nazione ha denominazioni caratteristiche talvolta derivanti dalla tradizione.
La legislazione italiana prevede le seguenti categorie:
- birra doppio malto: oltre 14,5 gradi Plato
- birra speciale: oltre 12,5 gradi Plato
- birra: oltre 10,5 gradi Plato e titolo alcolometrico volumico superiore a 3,5%
- birra leggera o light: grado Plato compreso tra 5,0 e 10,5 e titolo alcolometrico volumico compreso tra 1,2% e 3,5%
- birra analcolica: grado Plato compreso tra 3,0 e 8,0 e titolo alcolometrico volumico inferiore a 1,2%.
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