Rubavano su commissione macchinari sotto sequestro, sgominata banda dalla municipale

14 Giugno 2013 Categoria: Cronaca, immigrazione, Primopiano, Vita in città

Due cittadini cinesi di 24 e 34 anni sono stati scoperti mercoledì mattina dalla polizia municipale mentre erano intenti a rubare macchinari sotto sequestro in un capannone cinese a cui erano stati posti i sigilli per svariate irregolarità. L’episodio, avvenuto nelle vicinanze dell’ex Ippodromo, ha permesso ai vigili urbani di scoprire una vera e propria organizzazione criminale che agiva su commissione, molto probabilmente, degli stessi imprenditori che si ritrovavano con i sigilli all’immobile e con i macchinari sotto sequestro. I due orientali, dopo avere rotto i sigilli, erano entrati con il furgone all’interno dell’immobile e stavano completando l’opera, quando la municipale è intervenuta su segnalazione del proprietario del capannone. A quel punto sono stati tratti in arresto e processati ieri mattina per direttissima. Entrambi hanno patteggiato e sono stati condannati ad un anno di reclusione, con pena sospesa in quanto incensurati.
“I due cinesi – spiega l’assessore Aldo Milone – con ogni probabilità sono gli autori di numerosi altri furti su commissione di macchinari sotto sequestro in capannoni gestiti da imprenditori orientali (LEGGI L’ARTICOLO). Con l’aumento del costo del riscatto dei macchinari, passato a 100 euro l’uno, i cinesi hanno infatti ben pensato di aggirare l’ostacolo e riprenderseli gratuitamente, creando un danno alle casse del Comune. Il furgone usato dai cinesi è lo stesso che più volte ci era stato segnalato da cittadini che avevano assistito alla rottura di sigilli nei capannoni”.
“Questo dei furti di macchinari nei capannoni – conclude il comandante della municipale Andrea Pasquinelli – è un fenomeno che da tempo con appostamenti stavamo tenendo sotto controllo. Speriamo adesso di avere contribuito con forza a bloccarlo. In più abbiamo scoperto che uno dei due cinesi era in possesso di un’automobile rubata, che è stata quindi confiscata”. Soddisfatto per l’operazione anche il commissario Flora Leoni. “Il giudice – dice – ha accolto in pieno la nostra ricostruzione dei fatti, decidendo di emettere una condanna esemplare”.

Stefano De Biase