Erano da poco passate le 5 di questa mattina, orario in cui apre i battenti il bar Giammy di San Damaso, quando due uomini dal volto travisato sono entrati dalla porta d'ingresso. Uno di loro, con una pistola di piccole dimensioni stretta in mano, ha minacciato i presenti, intimando loro di rimanere in silenzio, mentre il complice si è subito diretto verso il vano del locale dove si trovano i videopoker.

Entrambi avevano un cappuccio calato sulla fronte e un fazzoletto per coprire la parte bassa del volto, così da lasciare liberi solo gli occhi. Nel locale si trovavano in quel momento due giovani baristi: il figlio 24enne della titolare e una dipendente 27enne, entrambi di nazionalità cinese. Il primo rapinatore, armato e di corporatura più robusta, ha cercato di farsi consegnare il denaro contenuto nel registratore di cassa, scoprendo però che si trattava solo di qualche moneta. Alla luce di questo si è affrettato a rinchiudere i baristi nel magazzino sul retro del bancone.

Caso ha voluto che dalla loro prigione temporanea i due cinesi abbiano potuto osservare grazie al monitor delle telecamere di sorveglianza quanto stava accadendo. I malviventi sono entrati nell'area delle slot machine e hanno deciso di prelevate in blocco la macchina scambiamonete, trasportandola a forza fuori dal bar e caricandola sulla loro auto, una Fiat Uno di colore bianco. Poi si sono dati alla fuga.

Il giovane barista, una volta passato lo spavento, ha chiamato telefonicamente la madre – tutto il mondo è paese – la quale ha poi telefonato alle Forze dell'Ordine, che sono giunte sul posto circa 20 minuti dopo i fatti. Come ha potuto confermare la titolare, Lin Xialong, che da ormai tre anni gestisce l'esercizio di via Vignolese 1250, il bottino dei rapinatori ammonta a circa 450 euro, vale a dire quanto contenuto nello scambiamonete che la sera prima non era stata svuotata. I tecnici dell'impianto di videosorveglianza stanno confezionando le registrazioni che verranno consegnate alla Polizia per le indagini.