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本帖最后由 alexzou 于 2014-2-28 12:37 编辑
Baby prostitute a Ventimiglia: tre ragazze studentesse di 14 e 15 anni
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今日网和晚邮报2014年2月27日IMPERIA消息:感谢一名客人的报告得以发现一个少女卖淫团伙。三名14、15岁少女跟比她们年龄大很多的男人们发生关系就为了多点零花钱。 他去赴约并认为等待他的是一名妓女。当发现等他的是一名小女孩后,到派出所报告:“我血都感觉冻住了,甚至没让她上车我就逃走了”。这是一名30岁LIGURIA大区男子说的话,感谢他的报告一起VENTIMIGLIA少女卖淫事件浮出水面。5人因涉嫌控制或协助未成年少女卖淫而被调查。参与卖淫的是3名14、15岁少女,这些少女是通过广告信息电话约会后赴约的。每次交易收取30块到50块欧元,并在客人的车里或者公共场所例如公园广场等进行。
当被带到派出所并面对家长们时,她们哭了,并保证再也不敢了,因为刚开始是想学以前的罗马少女卖淫案的女孩们。、、、
最下面还有一则也是关于未成年人的,这次是男孩。一伙OSIMO(ANCONA)的小男孩,深夜聚集在一家酒吧里,无聊到专门打电话给一些老人家,威胁要上门,甚至要谋杀他们。这些孩子全都是良好家庭的子女。因此被地方检察院控诉威胁以及骚扰他人罪。 ---意大利华人街网站alexzou编译
【新闻版权归原网站所有,转帖请注明出处,转载翻译只供分享,如有出入请只看原意大利文】
编后语:由于越来愈多的新闻关于未成年人的,希望各位家长能够多加注意不要忙于工作而疏忽了对孩子的关心而导致严重后果。
Va a prostitute, ma trova ragazzine e le denunciaScoperto un giro di baby prostitute a Ventimiglia grazie alla denuncia di un cliente. Tre ragazzine di 14 e 15 anni avevano rapporti con uomini molto più grandi per arrotondare la paghetta Redazione27 febbraio 2014
Baby prostitute a Ventimiglia: tre ragazze studentesse di 14 e 15 anni
„IMPERIA - Era andato all'appuntamento convinto di avere un incontro con una prostituta. Quando ha visto che ad aspettarlo c'era una bimba, racconterà poi in caserma, "mi si è gelato il sangue, non l'ho fatta salire neanche in auto e sono scappato". A parlare è il 30enne ligure che con la sua denuncia ha fatto venire a galla un giro di baby escort a Ventimiglia, per il quale cinque persone sono ora indagati per sfruttamento della prostituzione minorile. A prostituirsi erano tre studentesse di 14 e 15 anni, insoddisfatte della loro paghetta. Le ragazzine avevano incontri sessuali su appuntamento da circa un mese e adescavano i clienti con annunci su siti dedicati agli incontri. Le giovani - che per un rapporto prendevano dai trenta ai cinquanta euro - davano appuntamento ai clienti nelle loro auto, in luoghi pubblici come i piazzali, o in zone isolate dell'entroterra. Quando sono state interrogate in caserma, davanti ai genitori, le tre studentesse sono scoppiate in lacrime e hanno giurato che non lo faranno più. Le giovani hanno spiegato di non aver piena coscienza di quanto stessero facendo e che tutto era cominciato quasi come un gioco per imitare le ragazze che si prostituivano a Roma.CINQUE GLI INDAGATIRagazzine prostitute a Ventimiglia,
imitavano le studentesse dei ParioliUn cliente le ha denunciate: «Erano bimbe, sono fuggito»- VENTIMIGLIA - Giulia la spiega così: «Abbiamo deciso di prostituirci per comprarci i vestiti». Mary va oltre: «Volevo un’indipendenza economica, anche se mio padre e mia madre non mi hanno mai fatto mancare nulla». Giulia e Mary (nomi di fantasia), quattordici e quindici anni, amiche per la pelle, studentesse di mattina e baby squillo nel doposcuola. La tentazione è venuta loro seguendo la vicenda delle minorenni dei Parioli, come ha raccontato Mary davanti all’assistente sociale e agli occhi umidi e increduli di suo padre: «Dalla tv ero venuta a sapere che attraverso annunci Internet le ragazze avevano guadagnato parecchi soldi... Si faceva riferimento a un sito Internet che si chiamava bakekaincontri ». Fu a casa di Giulia che insieme scelsero di azzardare il primo passo: «Abbiamo deciso di mettere un’inserzione intitolata baby squillo: “Siamo due ragazze, abbiamo 18 anni, facciamo sesso a pagamento...”. E per essere più convincenti inserivano il lato b di Mary in perizoma».
30 EURO A TESTA PER COMINCIARE - Naturalmente la casella di posta elettronica è stata presa d’assalto. «Ci siamo stupite quando abbiamo visto che ci cercavano molte persone... A queste abbiamo allora dato la nostra disponibilità ma solo per gli orari pomeridiani, per motivi scolastici», racconta Giulia mentre sua madre scoppia a piangere. Concordano un prezzo, 30 euro a testa, decidono di fare tutto in due per darsi coraggio, e fissano il primo appuntamento. Si presenta un trentacinquenne, fa l’elettricista, il suo nome è Fabio. Viso pulito, parlata schietta: «Come mai avete deciso di fare le prostitute?», chiede notando che si tratta di due ragazzine senza esperienza. Finiscono nella sua macchina, una sul lato del passeggero, l’altra sul sedile posteriore. Si fanno pagare, poi si alternano nel rapporto sessuale non protetto, lui chiede sempre di più, loro frenano «perché ci faceva schifo».
Il giorno dopo, altro appuntamento con il «nostro secondo cliente». Si trovano nel parcheggio coperto di un supermercato, dove incontrano un ragazzo che dice di avere 24 anni, contattato sempre attraverso bakekaincontri. Anche lui ha un viso pulito e non bada all’età di chi ha di fronte. Mary e Giulia qui alzano decisamente il tiro: 200 a testa. Le porterà in un monolocale e di euro ne pagherà 50. Il terzo è invece il titolare di una sala giochi. Ma rimarrà un cliente potenziale perché entrambe si sono date alla fuga: «Ci faceva schifo perché era anziano». Dopo essere salite sulla sua auto, per darsela a gambe hanno usato uno stratagemma. Hanno atteso il parcheggio, sono scese: «Abbiamo preso i nostri zainetti di scuola e siamo scappate a prendere l’autobus». L’uomo diceva di avere 50 anni ma per loro era solo «un vecchio insistente». Tanto che nei giorni successivi ha preso a martellarle di messaggini fino a offrire 500 euro per avere un rapporto completo: «Ma noi abbiamo rifiutato».«MA SIETE MINORENNI»- Qualche giorno dopo è la volta di un giovane che vuole portarle in un alberghetto a due stelle. Altro incontro e altra disavventura, in questo mese di follia delle due amiche. Il contatto avviene tramite WhatsApp, tariffa concordata 80 euro. Consegnano tutti e tre i documenti al portiere d’albergo, salgono in camera e mentre iniziano i preliminari squilla il telefono: «Ma voi avete 14 anni, uscite subito da quella stanza». Il ragazzo si spaventa e si sorprende. Scendono, escono e spariscono. Poi è arrivato il giorno di un quarantenne sposato che diceva di avere due figli. Con lui funzionava in codice. Dovevano scrivere «mi vieni a finire quel lavoro», perché la moglie non lo scoprisse. Anche lì sesso a pagamento con entrambe, come nel caso dell’elettricista, di un idraulico e di un manovale. Queste sono le storie raccontate da Giulia e Mary. Così si sono lanciate nel mercato della prostituzione. Ma si erano inventate anche un’attività parallela: foto nude su WhatsApp. «Mandavamo gli scatti e loro ci ricaricavano il telefono».I SOLDI PER COMPRARE I VESTITI- Alla fine Mary ha fatto i suoi conti: «Con i soldi mi sono presa un paio di pantaloni, un piercing e una maglia». Anche Giulia ha fatto spese: un paio di pantaloni, un paio di stivali, un maglione. E avrebbero incassato e speso molto di più se un giorno un cliente che aveva dato loro appuntamento davanti al bar quando le ha viste vestite seducenti, con quelle facce così giovani, preso da un senso di colpa non fosse andato al commissariato senza neppure incontrarle: «Ci sono due bambine che si prostituiscono».
28 febbraio 2014
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“Vengo lì e ti ammazzo”. Anziani terrorizzati per telefono da minorenni annoiatiIl gruppo, composto da studenti di buona famiglia, si ritrovava in un bar di Osimo. Da lì partivano le chiamate notturne
Un telefono fisso (Foto d'archivio Baisi)
Osimo (Ancona), 27 febbraio 2014 - Sono stati individuati dagli agenti del Commissariato di Osimo (diretti dal vicequestore Mariella Pangrazi) gli autori delle minacce telefoniche espresse, nelle ore notturne, ai danni di anziani.Dopo le denunce presentate da alcuni cittadini, che lamentavano di aver ricevuto, nottetempo, ripetute telefonate da interlocutori che minacciavano di presentarsi nelle le loro abitazioni, con intenzioni talvoltaomicide, gli agenti hanno attentamente esaminato tabulati, tracciati e celle telefoniche; sono riusciti a individuare un gruppo di minorenni che per noia si ritrovavano in un bar di Osimo, divertendosi a terrorizzare per telefono, anziani soli.I giovani, tutti studenti e di buona famiglia, sono stati informati, in presenza dei rispettivi genitori, dei reati contestati presso la Procura Minorile di Ancona, quali minacce e disturbo alle persone.
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