Ancora segnali negativi per l’economia italiana che fatica ad agganciare la ripresa: secondo Confcommercio infatti, i consumi degli italiani sono calati dell’1,6% a gennaio rispetto allo stesso mese dell’anno scorso e dello 0,3% rispetto a dicembre. Il dato, sostiene l’associazione dei commercianti, «evidenzia con chiarezza tutte le difficoltà dell’economia italiana, dopo due anni di recessione, ad avviarsi su un sentiero di sviluppo che coinvolga in misura di un certo rilievo la domanda delle famiglie. Confcommercio sottolinea che «il ridimensionamento registrato a gennaio, dopo un trimestre di stabilizzazione dei consumi si aggiunge ad altri indicatori dell’economia reale che sottolineano la complessità del quadro congiunturale della nostra economia che, dopo un quarto trimestre in cui si erano registrati timidi segnali di miglioramento, sembra essersi instradata più in una fase di stagnazione che di ripresa». Dall
Il dato di oggi conferma le preoccupazione dei sindacati, sostiene la Cgil secondo cui senza interventi di caratter fiscale per lavoratori e pensionati il calo dei consumi è destinato a peggiorare. «A fine 2013 la riduzione cumulata del potere di acquisto, rispetto al 2007 ha raggiunto l’11% - sostiene il sinadcato di Corso d’Italia - e per il biennio 2014-15 si prevede un’ulteriore flessione dell’1%. Solo nel 2016, questa caduta si attenuerebbe, ma non per tutti. L’attenuazione della fase di caduta sarebbe, infatti, determinata da un recupero dei redditi da capitale, mentre i redditi da lavoro e da pensione continuerebbero a ridursi in termini reali».